Discussi i provvedimenti riguardo l’omicidio stradale. Un testo da disegno legge, prevede la sospensione da 5 a 12 anni della patente, escludendo anche in casi più gravi, il ritiro a vita del documento.
Sul reato di omicidio stradale e nautico, depositato in commissione Giustizia a Palazzo Madama, opinione pubblica, parenti di vittime di pirati della strada, si sono espressi severamente. Resta infatti alto il numero di decessi in strada: sono tremila i morti e duecentocinquantamila i feriti l’anno. Molti perdono la vita a causa dell’assunzione di alcol e droga, da parte di chi guida. Le famiglie delle vittime protestano per la tutela dei propri diritti ed esibiscono striscioni con la scritta contro chi ha falciato la vita in strada dei propri cari: “Non sono stati uccisi dal destino, ma dall’incuria e dall’indifferenza”.
Sull’ergastolo della patente si esprime il relatore Cucca, avvocato, sardo di Bosa: “E’ improponibile perché un simile meccanismo sanzionatorio, per la definitività dei suoi effetti, non appare difendibile sul piano della legittimità costituzionale”. Il manto stradale italiano si tinge però di sangue innocente ogni qual volta l’incuria o la distrazione di un conducente d’auto, genera morte.
Il governo vaglia infatti l’introduzione entro il 2018, del reato di omicidio stradale, perché “la licenza di guida non si può trasformare in licenza di uccidere”, come ribadisce Angelino Alfano.
Occorre dunque sanzionare in Italia chi guida ubriaco fradicio, o drogato, anche se altri Paesi europei come Germania, Regno Unito, Francia, non arrivano a prevedere “l’ergastolo della patente”.