L’Expo, come ben sappiamo, è un’esposizione universale la cui nascita risale, convenzionalmente, al lontano 1851, quando al Crystal Palace di Londra si tenne sul tema allora centrale dell’Industria.
Ospitata nei secoli in varie città, ha assunto un ruolo molto importante nella storia del pianeta, delineandosi come una tappa del percorso culturale, di crescita e di cambiamento che valorizza l’interazione tra i popoli, nel rispetto del Pianeta.
Le vicissitudini degli ultimi mesi hanno fatto parlare molto di questo evento, in positivo ed in negativo e finalmente da un giorno i cancelli di Expo 2015 si sono aperti al mondo, facendo così divenire l’Italia una vetrina mondiale sulla quale gli occhi di tutti i Paesi del pianeta saranno fissi sino al termine della stessa, il 31 ottobre 2015.
“Nutrire il Paese, energia della vita“: questo è lo slogan scelto dall’Italia per questa esposizione. Uno slogan che racchiude un tema tanto chiaro quanto delicato.
Come esplicato sul sito ufficiale: “Expo Milano 2015 sarà l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’ altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’ avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.”
In questi sei mesi, quindi, seguendo il filo logico racchiuso dallo slogan, sarà possibile fare il giro del mondo all’interno della struttura costruita per Expo 2015, che si estende su 110 ettari a nord-ovest di Milano.
Nel complesso i padiglioni sono circa 80, per cui per orientarsi più agevolmente la visita può iniziare dai 9 padiglioni collettivi dedicati a Paesi uniti in nome di una caratteristica comune: 6 ‘cluster’ riguardano l’alimento che unisce i Paesi presenti (cacao, caffè, riso, grano, frutta, spezie), 3 riguardano la caratteristica geografica che unisce i Paesi (Zone Aride, Mare e Isole, Biomediterraneo).
Spicca tra tutti il Padiglione Italia, un quartiere sviluppato intorno a strade e piazzette dove verranno presentate le eccellenze del nostro territorio.
In materia di sicurezza, l’organizzazione è stata imponente: 3.700 gli uomini mandati a Milano dal Viminale per l’occasione.
Inoltre, l’intero perimetro del sito è protetto da una barriera metallica di 3,15 metri e migliaia di telecamere sono state installate per un controllo costante da una sala operativa centrale.
Per quanto riguarda le previsioni in termini di visite, i numeri sono molto positivi: si prevede la presenza di circa 20 milioni di visitatori, per un fatturato totale di oltre 10 miliardi di euro.
Non ci resta che vivere questi sei mesi di eventi per vedere se le stime si saranno rivelate corrette.