Chris Olukolade, responsabile per le comunicazioni della Difesa, ha dato la conferma di veridicità alla notizia della liberazione di 200 ragazze e 93 donne, da parte dell’esercito nigeriano.
Queste si trovavano nella foresta Sambisa, nella parte nordorientale del Paese.
Ancora vana la speranza che tra queste ci siano le liceali che lo scorso anno erano state rapite a Chibok, per le quali si è tenuta una campagna (#BringBackOurGirls), nell’ambito della commemorazione del 14 aprile: a dichiararlo è il portavoce dell’esercito nigeriano, il colonnello Sami Usman.
Oltre a liberare le donne, l’esercito ha distrutto tre campi di Boko Haram e ritrovato a Damasak centinaia di cadaveri. A rivelarlo è un comitato governativo che, sotto la guida di Muhammadu Buhari, neo-presidente, ha verificato la situazione della città conquistata da qualche mese dai fondamentalisti islamici.
A “Il fatto quotidiano” monsignor Oliver Dashe Doeme, che lavora con gli sfollati, ha dichiarato: “Speriamo che sia davvero l’inizio della fine di Boko Haram, combattere i terroristi è una priorità del governo Buhari e finalmente possiamo sperare nella fine di questa follia”.