Era il settembre del 2014 ed era appena cominciato l’anno scolastico, quando, attraverso dei messaggi su Whatsapp, telefonate e chat su FB, 6 ragazzini, dai 10 ai 13 anni, cominciano ad organizzare la loro “prima volta” al Comicon 2015.
“Antò ma i tuoi ti farebbero venire? ” – “Francè solo se ci accompagna qualcuno, mamma si mette paura …..” – ” Karim, viene pure tua sorella Jamila? Chiediamo a tua madre se ci accompagna.”
Un’organizzazione durata 7 mesi.
Sono le 6,00 del mattino del 30 Aprile 2015, l’appuntamento per partire è previsto per le 7,00.
Puntuali come non lo sono mai stati per andare a scuola, il vociare carico di aspettative, gli occhi limpidi nonostante la levataccia, il sorriso stampato sul viso, i 6 ragazzini, accompagnati da un adulto, si incamminano verso la metropolitana che li porterà alla stazione Campi Flegrei.
“Ragà ma se i cancelli aprono alle 10,00, posso sapere perchè siamo scesi così presto?” – “Giovà tu ancora a questo stai? Sai che fila che troviamo? Noi solo oggi potevamo venire e vogliamo entrare presto per avere più tempo.” – “e tu che ne sai?” – “Me lo hanno raccontato certi amici miei che già ci sono stati.”
Il chiacchiericcio è ininterrotto e incontrollato, termini come, “applicazioni” e “giochi virtuali”, animano il resto della conversazione fino alla tanto agognata fermata di Campi Flegrei.
Zainetto in spalla, dove panino, bibita e merenda, sono gelosamente conservati, i 6 ragazzini, arrivano ai cancelli della Mostra D’Oltremare, posizionandosi in uno dei corridoi dei tanti ingressi a disposizione.
Sono appena le 7,45 e comincia l’attesa più lunga della loro vita.
Aspettare non è proprio il loro forte, nell’aria si avverte l’eccitazione sempre più crescente della loro “prima volta”, gli occhi sognanti e il pensiero fisso su quello che sta per accadere. Nell’attesa, i selfie vanno a ruba, è impensabile non immortalare la transenna sulla quale stanno appoggiati e tra uno scatto e un altro, riprendono i discorsi sui giochi virtuali, play station e più di tutto, sui nuovi idoli, che non sono attori o cantanti, ma i protagonisti di quello che ormai è diventato un fenomeno virale: gli Youtuber. Vengono fuori nomi come St3pny , Ciccio gamer 89, Anima, Surreal, Vegas e Joker, che altri non sono, che ragazzi della loro età, o poco più grandi, intenti a realizzare video delle loro performances mentre superano questo o quel livello dei video-giochi più gettonati, che poi pubblicheranno su You Tube, dove hanno creato un loro canale personale.
Finalmente aprono i cancelli e comincia l’invasione all’interno della mostra.
I 6 ragazzini corrono verso i primi stand, posseduti da una frenesia senza limiti e l’adulto che li accompagna arranca per raggiungerli, nonostante tutte le raccomandazioni precedenti, rischia di perdere il controllo della situazione.
Ristabiliti i ruoli e la calma, cominciano il loro viaggio, in quella che sarà una fantastica avventura.
Pur essendo la fiera del fumetto, i ragazzi sembrano poco interessati agli articoli esposti, tranne quelli che riguardano i gadget inerenti ai video-giochi: la spada di diamante di Minecraft , il pupazzo di Creeper, la maschera di Pay-day 2 e le varie spille e magliette relative.
L’andirivieni è continuo, l’adrenalina in circolo è a mille, si passa da uno stand all’altro, si torna indietro, si gira in tondo, ci si ferma e si saltano quelli che non interessano, tutto senza seguire un itinerario preciso o un percorso ordinato, il sorriso e gli occhi lucidi, di chi vorrebbe assorbire tutto ciò che li circonda, per imprimerlo per sempre nella memoria e nello sguardo, affascinato misto all’incredulità, per essere riusciti a realizzare il loro sogno.
L’incontro con i vari e svariati, Cosplay (persone che si travestono da personaggi dei fumetti o di film famosi) scatena del tutto la loro irrefrenabile gioia. Fioccano senza tregua foto con Malefica, Iron man, Willy Wonka, Captain America, Wolverine, Creeper, Harry Potter e tantissimi altri, di tutte le generazioni e di tutte le categorie. Le memory cards dei telefonini sono piene e urlano vendetta.
Sono ormai le 16,00, l’adulto è stremato, riunisce a fatica i 6 ragazzini e li convince a far ritorno a casa.
Nella metropolitana che li condurrà a casa, i commenti e la gioia per quanto hanno vissuto, ripaga l’adulto di tutta la fatica: “E’ stato il giorno più bello della mia vita”, “Anche se me ne avevano parlato, non mi aspettavo tutto questo”, “Fantastico, però i prezzi delle maglie erano troppo alti”, “Non dimenticherò mai questo giorno”, “Come vorrei venire anche gli altri giorni”, “Ragà avete visto quanto erano sexi le ragazze?”, “E quando Giovanni ha beccato l’albero con la freccia?”, “Sono felice, è stata una giornata diversa, meravigliosa e soprattutto lontana dalla scuola”, “Sto ancora ridendo quando hanno scambiato Giovanni per un Cosplay, hai fatto furore con la maschera di Iron Man che ti sei comprato”.
Francesco, Vincenzo, Antonio, Karim, Giovanni e Jamila, stanchi, ma felici, si salutano sotto casa e nel darsi appuntamento per l’indomani, stanno già pensando a come organizzarsi per l’anno venturo.