L’ennesimo, amaro epilogo giunge al culmine dell’ennesima e folle vicenda che stronca, prematuramente e barbaramente, una giovane vita.
È morto Dario Ferrara, il 21enne salernitano ferito gravemente fuori ad un bar, lo scorso sabato, mentre impazzavano i festeggiamenti dei tifosi granata per la promozione della Salernitana in Serie B.
Il fatto è avvenuto nei pressi di Nocera Inferiore – cittadina d’origine di Dario – e molto probabilmente la rivalità tra tifoserie potrebbe essere “la ragione” che ha portato alla morte del giovane, sopraggiunta dopo tre giorni di speranza. Una vita appesa ad un filo per una manciata di ore. Il giovane, cerebralmente morto, era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Umberto I.
“Un minuto, un attimo o quello che volete di silenzio per ricordare Dario Ferrara, scomparso da qualche ora. Tifosissimo della Nocerina ma anche giovane ex calciatore di Sensale, Atletico Nocera e Casollese”. Così il sito tuttonocerina.com ha commentato la notizia della morte di Dario.
Le condizioni del giovane erano apparse, fin da subito, disperate. Dario, caduto in seguito ad uno spintone, ha battuto violentemente la testa a terra e il veemente colpo lo aveva fatto finire in coma.
Sulla pagina facebook del giovane centinaia di messaggi di cordoglio. I compagni con i quali giocava a calcio, quelli del Liceo Classico G.B. Vico di Nocera Inferiore, della Curva Sud dello stadio San Francesco d’Assisi e quanti lo hanno conosciuto stanno ricordando Dario, soprannominato “Millebolle”, scrivendo messaggi sulla sua bacheca.
Messaggi che raccontano la vita di un 20enne comune, innamorato del calcio e benvoluto da tanti, tantissimi coetanei.
Una vita stroncata da una dinamica assurda ed inverosimile.
È morto così Dario: per uno spintone, uno spintone, probabilmente, generato dall’insana rivalità che divide due tifoserie avversarie e che troppo facilmente sfocia nell’odio.