Giuseppe Cossentino è un giovane, talentuoso e promettente regista e sceneggiatore, napoletano purosangue, servile, devoto e sinceramente innamorato della sua terra, così come le sue produzioni, puntualmente e continuamente, suggellano. Reduce da un trionfale successo ai Rome Web Awards 2015, l’Oscar italiano del web, è lo Giuseppe a raccontarsi e a raccontare il suo momento magico.
Cosa significa “Passioni Senza Fine”?
“Beh, Passioni Senza fine, per me ricopre vari significati. È la passione che brucia e non passa ed è il titolo della mia soap opera, primo esperimento italiano di audiodramma sul web che mi ha portato ad essere, oggi, uno sceneggiatore e regista affermato e conosciuto non solo a livello nazionale, ma internazionale. Mi ha dato, malgrado non me ne rendessi conto, una popolarità mediatica senza precedenti. Tradizione unita all’innovazione mi hanno premiato, anche se la strada è ancora lunga. Nonostante continui a mietere successi, resto con i piedi per terra e mi piace fare il lavoro da sceneggiatore, da “artigiano delle parole”, con la massima tranquillità, serietà e professionalità. Un successo non significa essere arrivati, anche se seguito da un altro successo: si è sempre ad un punto di arrivo e di crescita professionale. Amo il mio lavoro e non lo cambierei per niente al mondo.”
Che ruolo riveste Napoli nei tuoi lavori?
“Ultimamente importantissimo. Anche “Passioni Senza fine” è ambientata a Napoli, infatti per ambientazione è stata definita la “Un posto al sole” del web, ma non ha nulla a che vedere con la trama della soap. Nell’ultimo anno ho stilato dei monologhi su leggende e miti di Napoli, come O Munaciello, la Bella M’Briana, O Cafè, e la recensita “Caffettiera Napoletana”, interpretato da attori e attrici di grande talento e oltre ad essere passati in radio, tv e recital, è diventata una pubblicazione nazionale, nel romanzo “Napoli Nel Cuore” della poetessa Tina Piccolo e del giornalista Giuseppe Nappa, pubblicato da Autorinediti. Da questo libro è nato addirittura un corto omonimo “Napoli nel Cuore” scritto e diretto da me. Un progetto cinematografico voluto fortemente dal giornalista Giuseppe Nappa, il cui libro narra della parte buona di Napoli, quella Napoli dell’ottimismo, della leggenda, della canzone, dell’amore, dell’arte, della poesia. Nel cast Emanuela Tittocchia, Anna Capasso e Mariano Mascolo. Insomma, una Napoli originale e inusuale, usando le parole di alcune recensioni, vista da una prospettiva diversa. Il corto ha vinto l’ Oscar del web, i Rome Web Awards 2015 come miglior sceneggiatura ed è per me un grande orgoglio aver fatto questo regalo con una sceneggiatura scritta da me alla mia città ed averla fatta diventare una Napoli da Oscar, perché è una città che merita tanto.”
Dopo il significativo successo maturato a Roma che progetti hai per futuro?
“Vincere tre Oscar del web, ai Rome Web Awards 2015, come miglior sceneggiatura per il corto Napoli nel Cuore, Miglior Web Soap con “Passioni Senza fine” ed un Golden Web Honorary, la stella onoraria del web alla Carriera, non capita tutti i giorni e stento ancora a crederci. Ora come ora, i progetti sono tanti, vorrei sceneggiare e girare nuovi cortometraggi, registrare nuovi radiodrammi, stilare nuovi monologhi. Insomma, continuare a fare il mio lavoro con costanza e professionalità. Questi Oscar rappresentano per me un incentivo per portare il mio lavoro anche altrove, come del resto ho fatto finora e con l’Oscar sono diventato una delle più alte professionalità del web che hanno portato prestigio ed esperienza nel mondo con il proprio lavoro. E’ un gran bel risultato, non riconosciuto solo dal contesto italiano, essendo i Rome Web Awards 2015, a tutti gli effetti, una rassegna internazionale, tant’è vero che vi partecipano lavori provenienti da tutti i continenti e nazioni.”
Cosa senti di consigliare ai giovani che sognano di farsi strada nel mondo in cui tu ti stai affermando con successo?
“Ai giovani che vogliono fare il lavoro di sceneggiatore o regista consiglio di non correre, di non farsi influenzare dalla tv, lì è tutto impacchettamento, mentre dietro questa professione c’è studio, sudore, sacrificio. Non è facile. Non basta avere talento. Il talento serve, ma bisogna affinarlo con studio, esperienze ed intuito. Consiglio vivamente: testa dura, caparbietà e tenacia da vendere.”