L’Italia, simbolo della Cristianità, torna ad essere il bersaglio dell’Isis, che dallo scorso 26 aprile è al centro dell’attenzione, per le nuove minacce diffuse sui social network. ”Siamo tra di voi, nelle vostre strade. In attesa dell’ora X stiamo localizzando gli obiettivi da colpire”, queste le sinistre parole che compaiono nei messaggi scritti a penna su foglietti di carta, che si stagliano su uno sfondo che utilizza luoghi simbolo dell’Italia, dal Colosseo al Duomo, alla Stazione di Milano e ancora auto della polizia locale e di Stato, tratti autostradali e la bandiera dell’Expo.
I messaggi, sottoscritti Islamic State, sono stilati in italiano, arabo e francese. Incisi su foglietti tenuti dalle mani di chi probabilmente scatta la foto, presentano una sorta di logo del Califfato. Le immagini sono state divulgate sul profilo Twitter di Rita Katz, direttrice del Site Institute, società statunitense finalizzata al monitoraggio delle attività jihadiste online. La direttrice ha dichiarato che i messaggi dell’Isis circolano sui profili di numerosi sostenitori del Califfato; tra questi un fanatico tunisino, tenuto sotto controllo dall’antiterrorismo.
”Pura propaganda, ‘guerra’ psicologica, saturazione a buon mercato dei media occidentali. Saremmo stupidi a dire che non c’è allerta, soprattutto alla vigilia di appuntamenti importanti come l’Expo ed infatti la vigilanza è ai massimi livelli e nessun segnale viene tralasciato. Ma non ci sono nuovi concreti elementi di allarme: siamo alla Jihad della parola”, dichiara una fonte dell’intelligence italiana, che sottolinea la risonanza che messaggi siglati Stato Islamico esercitano sui media: ‘‘Da parte degli apparati di sicurezza c’è un profondo monitoraggio e nessuna sottovalutazione, ma un conto sono i messaggi postati su internet e un conto i pericoli reali”.
Tutto il Mondo sembra impietrito di fronte alla spietatezza dell’Isis, autrice dei più cruenti massacri, dei quali, orgogliosa, rende note le atroci immagini. Una piaga che sembra estendersi a macchia d’olio, portando con sé morte e distruzione. ”Siamo tra voi”, parole che risuonano come una minaccia, volta a intimorire chiunque creda ancora nella pace.