“I numeri” relativi al terremoto in Nepal raccontano già tanto di questa tragedia: aggiornati a pochi minuti fa, risultano 45 le scosse di assestamento dopo quella drammatica di sabato mattina durata 90 infiniti secondi, 2 milioni i senzatetto, 3617 le vittime, di cui 4 nostri connazionali.
Si tratta di: Renzo Benedetti e Marco Pojer che sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking a 3500 metri di quota nella Rolwaling Valley. Lo raccontano due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu.
Hanno perso la vita inoltre: Gigliola Mancinelli, medico anestesista e volontaria presso la base dell’elisoccorso di Fabriano e Oskar Piazza del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige.
Solo nelle ultime ore è stato possibile risalire alle loro identità in quanto tutti i collegamenti via cavo erano stati interrotti dai danni enormi provocati dal sisma.
Le storie che raccontano i colleghi delle vittime mettono i brividi, sembrano accomunate da un unico destino segnato.
Il dottor Germano Rocchi, responsabile del servizio di elisoccorso delle Marche e collega di Gigliola Mancinelli, intervistato al telefono è ancora incredulo e racconta di avere sul suo cellulare gli sms con cui la collega lo pregava scherzosamente di darle il cambio turno così da permetterle di partire per il “viaggio che aveva sempre sognato”.
Iolanda Mattevi invece, una dei due sopravvissuti tra gli speleologi italiani dati per dispersi fino a poche ore fa, racconta di una scena apocalittica: “Ho sentito un boato dietro di me e poi ho visto una nube che scendeva spinta da un vento spaventoso. Mi sono messa a correre, ma sono stata investita da una pioggia di pietre e neve”. Aggiunge poi che i suoi due colleghi morti, Renzo e Marco, avevano fatto una deviazione sul percorso per portare delle medicine ad un’anziana nepalese che conoscevano e avrebbero poi dovuto raggiungere il gruppo. Cosa che purtroppo non è mai più avvenuta.
Le notizie dal Nepal sono in continuo aggiornamento ma, dopo il ritrovamento dei due fratelli Lituani di Firenze e dell’ avvocato anconetano Tardella, non dovrebbero esserci altri dispersi italiani.
Intanto, a causa dell’emergenza anche sanitaria in Nepal, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere all’Onu che “sono necessari ulteriori team medici stranieri per le innumerevoli operazioni di soccorso”, quindi non si esclude la partecipazione anche del nostro Paese, come tra l’altro garantito in queste ore dal Ministro degli affari esteri Gentiloni.