Pompei.Tentato furto nel Museo Villino di Bartolo Longo di Pompei (Napoli) dove sono custoditi alcuni effetti appartenuti al beato, fondatore del Santuario di Pompei. Un uomo di 36 anni, Salvatore Lo Russo, già noto alle forze dell’ordine, si è intrufolato nel Museo con l’intento di trafugare i preziosi reperti esposti,ma è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione. Lo Russo, vistosi scoperto, ha tentato di fuggire ma è stato bloccato,ora è agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato con il rito direttissimo.
Il Villino, che si trova in Via Colle San Bartolomeo è una costruzione di stile neoclassico che risale al XIX secolo. Fu la dimora, negli ultimi anni della sua vita, del fondatore del Santuario di Pompei che fu successivamente donato dallo stesso alla Santa Sede. Dopo la morte del Beato nell’ottobre del 1926, l’immobile fu adibito a varie attività del Santuario,prima come casa-famiglia per le orfanelle, poi come Seminario e scuola elementare parificata. In seguito,danneggiato dal sisma del 1980, l’edificio è stato riportato alla sua struttura originaria nel 1985, collocandovi alcuni oggetti appartenuti a Bartolo Longo o legati alla sua storia.
La collezione museale contiene l’arredamento appartenuto all’avvocato Bartolo Longo e alla consorte, la contessa Marianna De Fusco. Nel Villino sono custoditi effetti personali e altro materiale di interesse storico, attinente sia alla fondazione e all’ampliamento del Santuario di Pompei, sia ad altre attività promosse dal Beato, come la scuola di tipografia e legatoria o la scuola di incisione e intaglio. Questi oggetti sono collocati nelle diverse stanze e consentono di leggere la storia locale, attraverso l’opera del fondatore di Pompei. Entrando, sulla parete di sinistra si trova una cartografia del XVIII secolo che illustra il territorio della Valle di Pompei prima della fondazione della città. Nella stanza a sinistra si conserva una carrozza coupée nera, simile a quella usata da Bartolo Longo nei suoi viaggi.Attraversando il corridoio si entra nello studio, nel quale si trova la scrivania del XIX secolo, e poggiati su di essa oggetti personali del Beato: un crocifisso in legno d’ebano e avorio del XVIII secolo e un porta-calamaio in legno traforato del XIX secolo con la sigla B. L. La camera da letto è composta da mobili ottocenteschi: letto in tubolari di ferro,inginocchiatoio in legno, poltroncine in legno e velluto rosso; alle pareti vi sono quadri sette-ottocenteschi.
Nella stanza attigua si trovano la prima campanella del Santuario per le processioni religiose, la cassaforte per i primi oboli dei devoti per la costruzione del tempio, il plastico della Basilica e il calco in gesso della statua della Madonna del Rosario, opera di Gaetano Chiaromonte, che sovrasta la facciata del Santuario. Nelle ultime due stanze sono sistemati alcuni oggetti d’uso a documentazione della vita ordinaria delle opere pompeiane: otri, pentolame e macchinari appartenuti alla scuola tipografica, alle pareti invece sono visibili diversi dipinti (oli su tela) raffiguranti i collaboratori di Bartolo Longo.