Altro che spending review, quando si tratta di dare la paghetta ai propri figli le mamme e i papà italiani sono i più generosi d’Europa. I ragazzini del Bel Paese con più di 15anni, infatti, ricevono mediamente €30 a settimana.
A €5 ammonta la ricompensa per quelli tra 5-10anni e a €10 quella per la fascia 10-15anni. È quanto emerge da una ricerca, secondo la quale, inoltre, i bambini che ricevono regolarmente una somma di denaro hanno più probabilità di sviluppare una capacità di pianificazione finanziaria nella vita adulta e saranno meno propensi a ritrovarsi in situazioni di debito.
Bimbi italiani ‘Paperoni d’Europa’, ha scritto il quotidiano ‘la Repubblica’. Ma ascoltando il parere di un esperta psicologa emerge qualcos’altro: “Diciamo che la paghetta dovrebbe essere uno strumento educativo: né un diritto, né un dovere per mamma e papà, bensì un sistema per insegnare ai bambini il valore delle cose”. Sotto questo aspetto, la paghetta non è né “buona” né “cattiva”: ci può stare, oppure no. “Importante è che sia in linea con gli obiettivi educativi della famiglia. E che tenga sempre in considerazione la realtà individuale dei figli”.
Di sicuro, l’emolumento mensile ai bambini non deve essere una delega, un modo per disinteressarsi alle sue scelte, mascherato da opzione responsabilizzante. Io ti do questi soldi, e tu fanne quello che vuoi: ecco, questo è profondamente diseducativo. I genitori dovrebbero sempre controllare le spese del piccolo, facendogli capire se le condividono o, al contrario, se le disapprovano.
Solo in questo modo,sarà possibile insegnargli il valore del suo acquisto, che è cosa ben diversa dal costo.
Un altro Paese che si dimostra più favorevole a questo approccio è la Turchia con il 95% dei genitori che concede la “paghetta”. Fanalino di coda nella classifica è, invece, l’Olanda, con solo il 67% delle famiglie che utilizza questo metodo.
Agli ultimi posti della classifica i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca, con un distacco netto da parte di quasi tutti i restanti Paesi dell’Europa Occidentale. In termini di cifre elargite, dopo gli italiani, i più generosi sono i genitori francesi. Seguiti da spagnoli, belgi e tedeschi con una “paghetta” media di 20 euro. Un altro dato che fa riflettere riguarda ancora l’Italia, dove i genitori sono molto più propensi a dare una piccola somma di denaro soldi propri figli, sebbene durante la loro infanzia molti di essi non li abbiano ricevuti.
Giocattoli, figurine, ricarica di cellulare, cinema, pizza, benzina per il motorino, il denaro speso per i figli, si sa, è rilevante nell’economia domestica. Elargire una paghetta sarebbe dunque un’ottima abitudine, che insegna ad avere un rapporto col denaro, a conoscere il valore di ciò che si acquista, a operare delle scelte su come spenderlo.
La paghetta per il ragazzo è una piacevole autonomia, utile per fare esperienza, per il genitore è comodo (ed economico) dare una paghetta settimanale o mensile piuttosto che continuare a elargire piccole somme a ogni richiesta.