Incredibile protesta in una scuola di Roggiano Gravina, a circa 40 km dal capoluogo bruzio. Il rapporto tra gli studenti della IV B e la loro insegnante di italiano e latino è talmente difficile che i ragazzi escono dall’aula all’arrivo della professoressa, per poi rientrare al termine della lezione.
All’origine della singolare protesta, secondo quanto riferito dai genitori dei ragazzi, c’è una “visibile incompatibilità” tra gli studenti e la docente. I genitori degli studenti, nonostante le numerose sollecitazioni a risolvere la situazione, hanno ora deciso di inviare un memoriale all’Ufficio scolastico regionale ed a quello territoriale di Cosenza e, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica.
“Ogni giorno, passa senza porre rimedio all’incompatibilità creatasi tra docente e studenti, questo è un ulteriore danno che si aggiunge al già gravoso carico di sofferenza psichica che i nostri ragazzi si portano dietro fin dallo scorso anno scolastico. I nostri figli sono costretti a subire ancora le prevaricazioni verbali e comportamentali della docente, che continua nel suo modus operandi, aggiungendo a tutto il resto commenti di aperta derisione nei confronti delle iniziative dei genitori e degli alunni stessi”. Ad affermarlo, alcuni genitori degli studenti in questione.
La dirigente scolastica, per consentire ai ragazzi di riprendere le lezioni, ha deciso di dividere la classe in due gruppi che seguiranno le ore di italiano e latino in altre classi dello stesso istituto.
Questo, è il clima di un istituto, a pochi giorni dallo sciopero generale della scuola,in data 5 maggio.
Allo sciopero parteciperanno i sindacati della scuola, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e anche gli studenti delle scuole e delle università, e tutti i sindacati coinvolti, ovvero Cgil, Cisl, Uil, Gilda-Unams e Snals-Confsal, i quali marceranno insieme per protestare contro i punti salienti della riforma “La buona scuola”.
Uno sciopero scuola del genere, con così tanta unità e compattezza, non lo si vedeva dal 30 ottobre 2008, quando ci fu la “marcia” contro la riforma Gelmini.
Lo sciopero scuola è stato organizzato per fare il punto della situazione sulla condizione di moltissimi precari, che con tutta l’operazione di stabilizzazione promessa da Renzi rimarranno fuori dalle scuole, sui dirigenti “sceriffo” che la riforma rischia di creare e sui salari bloccati da ormai 7 anni.
Inoltre, in generale, il problema più grave sembra essere, come è già spesso accaduto, il fatto che le riforme scolastiche vengono pianificate e approvate da chi all’interno della scuola non ci ha mai lavorato, dunque manca di quella conoscenza e sensibilità particolari necessarie a pensare dei cambiamenti che, è vero, ci vorrebbero nelle scuole ma dovrebbero essere pensati ad hoc.
Per tutti questi motivi, i sindacati insieme ai componenti della scuola, docenti e studenti in primis, hanno deciso di istituire questo sciopero scuola. È importante fare luce sugli aspetti menzionati e dare voce a chi la scuola la vive dall’interno.