La pizza continua a far parlare di sé, suo malgrado, ancora una volta, anche stavolta.
A chiamarla in causa è il famigerato Gino Sorbillo, ribattezzato dai media “il pizzaiolo-prezzemolino” per la puntuale e tempestiva capacità di ritagliarsi “un posto in prima fila” sposando iniziative forgiate ad immagine e somiglianza delle tematiche al centro dell’attenzione pubblica e mediatica.
Stavolta, però, la scelta di condire la pizza con i toni dello spot elettorale ha fatto storcere il naso a non poche personalità della scena partenopea. Sorbillo strizza l’occhio al candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Campania Vincenzo De Luca, il quale, a sua volta, ha sposato “la battaglia ideologica e culturale del momento” che vede i pizzaioli difendersi dalle ombre di minacciosa denigrazione gettate sul buon nome della pizza da McDonald’s, incassando, così, l’appoggio di diversi rappresentanti della categoria, guidati proprio da Gino Sorbillo che gli ha dedicato una pizza.
La restante e tutt’altro che esigua parte di pizzaioli napoletani, però, proprio non approva questa campagna di “politicizzazione della pizza”.
Errico Porzio, Vice-Presidente dell ‘INP (Istituto Nazionale della pizza) nonché pizzaiolo istruttore presso la scuola di formazione Multicenter school, nonché proprietario della pizzeria “Lampo2 by Porzio” sente il bisogno di dire la sua, per conferire voce anche a quei rappresentanti della categoria che non si rispecchiano e non approvano la condotta di Sorbillo, prendendo le distanze da questa campagna politica che si avvale dell’utilizzo di un prodotto, amato e rinomato, come la pizza per far leva sul consenso popolare.
“Ammiro Gino Sorbillo, perché è un grande professionista e, ormai, personifica uno dei simboli di Napoli, ma – a mio avviso – ha sbagliato a schierarsi politicamente con De Luca, coinvolgendo e tirando in ballo la pizza. – dichiara per l’appunto Errico Porzio – La pizza non è né di destra né di sinistra, ma è patrimonio della nostra città, dei napoletani. Motivo per il quale è lecito prendere le distanze da questa propaganda politica attuata utilizzando la pizza e ancor meno, a mio avviso, potremmo mai riconoscerci in un Presidente della Campania che ha pubblicamente dichiarato che “i napoletani sono geneticamente ladri”. È bene non dimenticarlo, anzi, reputo più che opportuno “rinfrescare la memoria” ai miei conterranei. Non mi crea alcun problema dichiararlo pubblicamente: noi, in quanto Associazione non sappiamo chi voteremo, ma, certamente, non De Luca!”
È un fiume in piena di emozioni e motivazioni, Errico Porzio. Proprio non gli va giù che “la sua, la nostra pizza” sia dipinta, ancora una volta, con dei colori che celano trame tutt’altro che confacenti alla sua più semplice e primordiale essenza.
“Pertanto, – prosegue ancora Porzio – prendiamo le distanze da quella parte di pizzaioli napoletani che capeggiati da Gino, si è schierata con De Luca e che forse ignora le sue dichiarazioni altamente discriminanti nei confronti di noi napoletani e che forse non è a conoscenza del fatto che Salerno, sotto il mandato di costui, ha conseguito “un primato” tutt’altro che edificante: è il comune con le tasse più alte d’Italia.
La pizza, l’amore che nutriamo per il nostro lavoro e la passione che ci accomuna, hanno sempre rappresentato elementi d’unione e hanno difatti creato un legame di complicità e solidarietà tra tutti i pizzaioli, che hanno puntualmente sostenuto ed affrontato, insieme e coesi, le battaglie volte a depauperare il potere della pizza. La mobilitazione, corale e collettiva, generata dalla propaganda “anti-pizza” divulgata dal programma “Report” prima e dallo spot di McDonald’s poi, in tal senso, rappresentano una concreta e tangibile testimonianza di quanto ciò sia vero. Non può e non deve essere la politica a dividere i pizzaioli.”