Ricorre oggi, 23 aprile, l’anniversario di William Shakespeare, Il più importante scrittore inglese di tutti i tempi. Nasce e muore nella stessa città, Stratford-upon-Avon e nello stesso giorno, il 23 aprile, data in cui in Inghilterra si festeggia San Giorgio, il patrono nazionale. William Shakespeare nasce nel 1564 e muore nel 1616.
Nacque, terzo di otto figli, da una famiglia agiata: il padre, John, era un commerciante appartenente alla corporazione dei pellai e guantai ed arrivò ad essere eletto sindaco di Stradford, la madre, Mary Arden, discendeva da un’antica famiglia di possidenti.
Il giovane William studiò probabilmente alla Grammar School di Stradford, ma poco sappiamo dei suoi primi anni di vita se non che a diciotto anni, nel novembre del 1582, sposò Anne Hathaway, di anni ventisei, dalla quale dopo soli sei mesi ebbe la sua primogenita Susanna, a cui seguono due gemelli, Hamnet e Judith.
Dovendo mantenere la sua famiglia e i fratelli più giovani, si trasferisce a Londra dove si suppone che lavori per varie compagnie teatrali, ma in realtà non si ha nessuna informazione certa. Si sa solo che nel 1592 William Shakespeare è già un drammaturgo affermato, e che nei due anni successivi in cui i teatri sono chiusi a causa della peste, l’autore si dedica così alla composizione dei poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia.
Nel 1594 diventa socio della compagnia teatrale Chamberlain’s Men, che sotto Giacomo I si chiama King’s Men. Nel 1959 diventa poi socio del The Globe, il nuovo teatro londinese. Autore di successo, apprezzato ormai anche dalla Corte, oltre che dal popolo, vive in prosperità componendo drammi e sonetti. Nei suoi ultimi anni torna ad abitare nella città natale di Stratford-upon-Avon, in una grande casa denominata “New Place” , dove muore all’età di 52 anni, proprio il 23 Aprile.
La scarsità di documenti sopravvissuti riguardanti la sua vita privata ha fatto sorgere numerose congetture riguardo al suo aspetto fisico, alla sua sessualità, al suo credo religioso e persino all’attribuzione delle sue opere, basti pensare che Shakespeare in vita non si preoccupò di dare alle stampe le sue opere, che circolavano in copie non autorizzate ricostruite dalla memoria di uno o più attori.
A grandi linee, comunque, le sue composizioni possono essere divise in quattro periodi: il primo, che va circa dal 1589 al 1595, di sperimentazione, di apprendimento delle tecniche di scrittura teatrale; il secondo (dal 1595 al 1600) dominato dalle “histories”, dai drammi storici, come l’Enrico V, e dalle grandi commedie, Sogno di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla, Come vi piace, La dodicesima notte, ma che include anche tragedie del calibro di Romeo e Giulietta e Giulio Cesare.
Il terzo periodo è quello delle grandi tragedie, dal 1600 al 1608 circa, Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear, Antonio e Cleopatra. Infine, l’ultimo periodo, dal 1608-9 al 1612, quello dei cosiddetti romances, da alcuni definite tragicommedie, perché caratterizzate da una fuga verso atmosfere fiabesche, romanzesche (basti pensare a La tempesta).
È comunque un compito ingrato cercare di “riordinare” l’opera shakespeariana, caratterizzata com’è, da una varietà ed una complessità di storie, personaggi, ambientazioni, temi, generi senza paragoni e che hanno giustamente reso il suo autore il più celebrato genio letterario di tutti i tempi.
Non a caso, Shakespeare è il più famoso scrittore in lingua inglese ed è considerato tra i più importanti drammaturghi occidentali. Riconosciuto anche come il poeta più rappresentativo del popolo inglese. Già molto popolare in vita, è diventato ancora più celebre dopo la sua morte, tanto da essere universalmente studiato ancora oggi.