Napoli, città decrepita.
Una città che cola a picco, sulla quale grondano calcinacci, costeggiata da un manto stradale discrepato da innumerevoli buche che con troppa, comoda e leggera spontaneità si appropriano dello status di autentiche voragini.
Strade disconnesse, sanpietrini claudicanti, marciapiedi friabili come grissini: aspetti che concorrono a rendere tutt’altro che sicuro il transito automobilistico ed ancor più quello pedonale.
Un turista straniero ha pagato ad un duro e severo prezzo questa lezione: l’uomo, di circa 60 anni, è rimasto ferito dopo essere caduto su un tratto di pavimentazione sconnessa in via Toledo. Mentre transitava lungo l’illustre strada partenopea, in compagnia della moglie, l’uomo è inciampato poco dopo le 13.30 di ieri, all’altezza del civico 146 ed è stato soccorso da alcuni passanti, riportando una ferita ad un braccio, in seguito alla caduta.
Una situazione drammatica e sempre più allarmante che si registra in diversi punti della città.
Lungo viale Colli Aminei si rileva il “record di frane”: tre cedimenti in due mesi del manto stradale nella zona collinare di Napoli, l’ultimo all’altezza del civico 249. Il fosso, profondo un paio di metri, ha richiesto l’intervento della polizia municipale che è giunta sul posto per deviare il traffico pesante.
“Questa volta non ci sono fenomeni atmosferici avversi”, sottolinea con preoccupazione Alfonso Principe, presidente del Comitato civico Napoli positiva. “Nei giorni scorsi c’è stata una verifica degli impianti fognari, chiediamo di conoscerne gli esiti. Ma soprattutto è improrogabile una puntuale attività di controllo dei lavori eseguiti in zona per la realizzazione della rete filobus, nonché il rifacimento completo dei marciapiedi e della strada in viale Colli Aminei. Tre cedimenti in due mesi richiedono una spiegazione precisa, i cittadini sono legittimamente preoccupati”, conclude Principe.
Una problematica che non risparmia nemmeno i morti, tormentandone “l’eterno riposo”, in virtù della voragine presente nel Cimitero di Secondigliano di via del Cassano.
La buca è presente da 4-5 mesi e nessuno è fin qui intervenuto in modo celere e concreto per ripristinare “la normalità” più confacente ad un luogo sacro.
Un’istantanea che ben immortala il livello di fatiscenza ed abbandono che da più parti e con sempre maggiore incidenza, continua ad infierire sulla città.