La Collezione Farnese, gelosamente custodita nelle sale del Museo Archeologico Nazionale Di Napoli, è una raccolta vastissima che spazia in ogni settore artistico; vi sono infatti pitture, sculture, disegni, libri, bronzi, arredi, cammei, monete, medaglie, e numerosi altri oggetti di carattere archeologico.
Di questa collezione, uno dei pezzi più pregiati è L’Ercole Farnese.
La statua, rinvenuta alle terme di Caracalla a Roma intorno al 1546, è una scultura ellenistica in marmo alta 317 cm di Glycon Ateniese databile al III secolo d.C. che risulta essere una copia dell’originale bronzea creata da Lisippo nel IV secolo a.C.
La statua fu trovata per la prima volta priva di alcuni pezzi, tra i quali i due polpacci. Così Guglielmo Della Porta, allievo di Michelangelo, eseguì il restauro della scultura inserendo le suddette parti mancanti. Successivamente, quando furono ritrovati i due frammenti di arti inferiori, si decise di lasciare i pezzi di recente aggiunta in quanto considerati di maggior fattura. Solo durante il periodo dei Borbone di Napoli, alla fine del Settecento, si decise di ripristinare gli antichi arti sostituendoli a quelli di restauro. Oggi nel museo archeologico di Napoli è possibile vedere alle spalle dell’Ercole una parete sulla quale sono esposti i due polpacci scolpiti da Guglielmo Della Porta.
Lisippo, che come abbiamo accennato, fu l’autore dell’originale in bronzo, volle dare di Ercole eroe, un’interpretazione più vicina alla sua natura umana. Pur essendo figlio di Zeus e per questo immortale, possedeva anche difetti mortali come la lussuria e l’avidità. La statua infatti, rappresenta l’eroe stanco al termine delle fatiche, che si riposa appoggiandosi alla clava, tenendo con la mano destra, dietro la schiena, i pomi d’oro rubati alle Esperidi
Diverse sono le opere eseguite nei secoli con il medesimo soggetto, tra le quali un calco in vetroresina esposto nella stazione “Museo” della Linea 1 della Metropolitana Collinare di Napoli.
Ed è proprio questa copia, che sarà esposta a Venezia dal 9 maggio al 13 settembre, presso il palazzo settecentesco Ca’ Corner della Regina della Fondazione Prada, in occasione della Mostra Portable Classic. Ancient Greece to modern Europe curata da Salvatore Settis e Davide Gasparotto.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli ha dato parere positivo alla richiesta di prestito temporaneo dell’opera, in considerazione del prestigio dell’iniziativa e in quanto occasione unica per mostrare al grande pubblico e alla comunità scientifica internazionale, la qualità della formazione artistica locale. Il calco in vetroresina della statua dell’Ercole Farnese, è stato infatti realizzato nel 2001, dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli guidati dal prof. Alfredo Scotti.
La prestigiosa esposizione organizzata dalla Fondazione Prada, esplorerà “per la prima volta in parallelo, il fenomeno della riproduzione in serie e in piccola scala di indiscussi capolavori sia nell’antichità classica sia nell’Europa moderna”.
Il calco in vetroresina del celebre Ercole Farnese viene messo a confronto con una serie di “riproduzioni” in scala – dai 20 ai 150 cm della stessa statua – realizzati in materiali ed epoche diversi dall’ età classica a quella moderna.
I tecnici dell’Azienda Napoletana Mobilità hanno provveduto a sovraintendere le operazioni di movimentazione per il trasporto dell’opera effettuate nella notte di giovedì 16 aprile da una ditta specializzata incaricata dalla Fondazione Prada.