Si presenta lunedì 20 aprile alle ore 18, presso il Museum Shop di Napoli (largo Corpo di Napoli, 3), “Animali fragili” secondo romanzo di Gaetano Gravina edito da Homo Scrivens nella collana editoriale di punta “Dieci”. L’autore, dopo il suo esordio narrativo con “Alter Egon” (2013), giallo sul tema dell’arte e la figura dell’artista Egon Schiele, racconta la storia del fotografo Enzo e del suo assistente Michele, due anime fragili nella Napoli di Gomorra. Ad anticipare l’intreccio e a dialogare con Gravina ci saranno gli scrittori Gianluca Calvino e Francesca Gerla, e il direttore di Homo Scrivens Aldo Putignano. Letture di Rita Raimondo.
«Tutti noi siamo anime fragili. E quanto è difficile mantenersi puri nella Napoli di Gomorra. Gravina ce lo racconta con il piglio sensato del narratore vero».
Enzo è un fotografo e un creativo, Simona insegna in una scuola media. E in breve il loro matrimonio fallisce. Stanco di reportage di nozze, Enzo parte per Milano per affermarsi come fotografo di moda. Simona, invece, vuole solo lasciarsi alle spalle il fallimento coniugale e cerca un rapporto, un “chiodo scaccia chiodo”, che possa dare un senso alla sua vita sentimentale. Michele, altro animale fragile, è l’assistente occasionale di Enzo che resta incautamente coinvolto in una vicenda che lo porrà nel mirino della malavita organizzata. Il tutto sullo sfondo di Napoli e della sua periferia, dove la vita scorre in una normalità sospesa. Mondi diversi, concentrici, si sfiorano costantemente e la malavita ci striscia accanto; è intorno, eppure non ne avvertiamo la presenza o ci siamo talmente abituati da non saperla più riconoscere. E così può avvenire il contatto, la sovrapposizione, fino a farci risucchiare in traiettorie non nostre.
GAETANO GRAVINA è nato a Napoli nel 1950. Creativo, grafico pubblicitario e artista, ha firmato tante famose campagne e immagini coordinate. Ha insegnato grafica pubblicitaria negli istituti d’arte fino al 2011. Nel 2013 ha pubblicato Alter Egon (Homo Scrivens), un romanzo incentrato sulla figura di Egon Schiele, un giallo sul tema dell’arte e una critica, non celata, al mondo dell’arte contemporanea.