Napoli- Un turista giapponese di 37 anni è stato rapinato ieri in via Settembrini, non molto lontano dalla stazione centrale. Ad attirare le attenzioni dei rapinatori è stato un Rolex che teneva al polso. Il furto è stato ben organizzato: l’uomo è stato bloccato da una persona a bordo di uno scooter e poi strattonato da altre tre persone alle spalle prima di scappare.
Nella caduta, il turista si è fratturato due costole ed è stato, subito dopo, trasportato all’ospedale Loreto Mare. Sull’accaduto indagano gli agenti del commissariato di polizia Vicaria.
Episodi del genere si verificano spesso e gettano ombre sul capoluogo partenopeo. Si crea così lo stereotipo della “città pericolosa” dove non si può nemmeno passeggiare tranquillamente per strada. Furti e rapine, però, si verificano in ogni grande metropoli italiana e non. Dando un’occhiata ai dati Istat, pubblicati in un’inchiesta sull’Espresso, in ordine per furti ci sono: Milano, Bologna, Torino e poi Firenze. “Per quanto riguarda le rapine, le città più colpite sono Napoli, Catania, Milano e Palermo.”
E’ importante, dunque, condannare episodi del genere, ma non screditare l’immagine della città in nome di stereotipi. A questo scopo, pochi mesi fa, fu pubblicato un video da Vincenzo De Simone e Jacopo De Angelis, dal titolo “Came as strangers, left as family”, girato nel periodo natalizio e inserito nel progetto “La gente di Napoli – Humans of Naples”. A parlare sono proprio i turisti che danno giudizi sulla città e sui suoi abitanti. Alcuni dei pareri espressi nel video:” Gronda storia da tutti gli angoli “ “Non peggio di altre città come Copenaghen” e le parole di un turista spagnolo sul calore degli abitanti: ” sempre disposti a parlare, a rispondere alle domande”. Dunque, Napoli, “città delle contraddizioni”, ma sempre disposta ad accogliere chi decide di visitarla senza pregiudizi.