Nella notte tra venerdì e sabato scorso in via Pasubio, a Lucera (FG), si è verificata un’esplosione nei pressi di un circolo ricreativo, Italsud, nella quale ha perso la vita Valerio Petrone, di soli 26 anni.
Ad accorrere, a seguito dell’esplosione, i Carabinieri, non lontani dalla zona della tragedia, i quali hanno trovato il corpo del giovane, in una pozza di sangue, all’esterno del circolo. Trasportato d’urgenza presso gli Ospedali Riuniti di Foggia, Petrone è spirato poco dopo il ricovero.
In corso le indagini condotte dai Carabinieri, impegnati nella rassegna dei dati registrati dalla videosorveglianza, volte a chiarire eventuali collegamenti tra la vittima e l’attentato dinamitardo. I sospetti ricadrebbero proprio sul giovane, il quale, secondo una prima ricostruzione, si sarebbe recato attorno all’una di notte nei pressi del circolo per collocarvi il rudimentale ordigno. Probabilmente un difetto di fabbrica all’origine dell’esplosione, che ha ucciso Petrone. Le ferite, riportate sul corpo del giovane, farebbero infatti pensare che questi fosse accovacciato sull’ordigno al momento dell’esplosione. Da chiarire il movente dell’attentato, non emergono infatti collegamenti diretti tra la vittima e il circolo. In ogni caso Petrone avrebbe agito da solo, non essendo stata riscontrata la presenza di complici nella zona di via Pasubio.
Le indagini dei Carabinieri sono volte a gettare luce su eventuali legami tra questo episodio ed altri simili, verificatisi nelle ultime settimane.
Valerio Petrone, incensurato, era noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti penali.
Un episodio che, sopratutto alla luce di quanto accade nel Mondo negli ultimi tempi, getta nel panico un’intera comunità.
Valerio Petrone a soli 26 anni abbandona per sempre la vita, vittima delle sue stesse mani.