Sono giorni, densi di attimi ed istanti, delicati, sofferti, complessi da respirare ed ancor più da raccontare, allorquando nell’aria si espande l’essenza che aleggia nel nome di Ciro Esposito. E questa difficoltà si eleva all’ennesima potenza quando da quel nome grondano pensieri e parole che riaprono una ferita di per sé tutt’altro che rimarginata, dalla quale trasudano ancora lacrime, di rabbia e dolore. Vive e sentite.
Errico Porzio non è un “semplice pizzaiolo”, ma un’anima che impasta la passione e la devozione che lo legano a questa professione, fino al punto di condurlo ad imprimergli sentimenti ed emozioni.
Questo è lo spirito che lo ha indotto ad utilizzare la sua arte creativa per omaggiare la memoria di Ciro Esposito, dedicandogli una pizza.
Una pizza che si tramuta nella più commoventi delle forme d’arte, vestendo i ben più nobili e responsabili abiti dell’impegno civile e sociale.
Quel simbolo per eccellenza della napoletanità più semplice e genuina che spalanca le braccia, come una madre amorevole, per accogliere quel volto, eternamente scalfito tra le pagine più dolorose della storia di questa città.
Per non dimenticare, per rilanciare e sottolineare il valore e l’importanza, storica, umana, sociale, emotiva, che sempre e per sempre dovranno essere attribuite a quel viso.
Al viso di Ciro Esposito.
Così, durante la serata di ieri, presso la “pizzeria Lampo2” nel cuore di Fuorigrotta, poco distante da quello Stadio San Paolo che ha rappresentato la “seconda casa” di Ciro Esposito, Errico ha consegnato quella pizza, portatrice sana di un’emozione sincera, a mamma Antonella e papà Giovanni: i genitori di Ciro, ai quali, da ormai un anno, non smettiamo di rivolgere pensieri, affetto ed attenzioni, perché abbiamo imparato a volergli bene. Ed è questo l’intento che ha spinto Errico Porzio a dedicargli questa premura.
Antonella Leardi ha regalato ad Errico la sciarpa di Ciro, la famiglia Esposito, accompagnata dall’avvocato Pisani, si è poi intrattenuta in pizzeria, tra i clienti, come quei due genitori erano soliti fare abitualmente il sabato sera. O meglio, come erano soliti fare quando il sabato non era un giorno come tanti, ma quello che precedeva “la giornata di festa”, quando la loro vita non era ancora stata irrimediabilmente stravolta da quel tragico epilogo d’insana follia.
Una serata che probabilmente aprirà il varco a tante ed apprezzabili iniziative, da portare avanti nel nome e nel ricordo di Ciro.
Errico Porzio ha infatti manifestato alla famiglia Esposito il forte desiderio di organizzare un evento a Scampia, il quartiere in cui Ciro è nato e vissuto. Una sorta di Pizzafest, il cui ricavato andrà interamente devoluto all’associazione Ciro Vive.
Per non dimenticare, per consentire a Ciro di seguitare a vivere, ancora e sempre, attraverso innumerevoli e diverse spoglie.