Quanto accaduto nel beneventano, di preciso a Cusano Mutri, non solo evidenzia alcuni dei drammi più logoranti che attanagliano la nostra società, ma dimostrano anche quali macabri ed agghiaccianti scenari possono scaturire dall’incestuosa fusione di quelle fantomatiche e famigerate piaghe sociali che con sempre più frequente ed allarmante incidenza riecheggiano dalle tv della nostra quotidianità.
Violenza sessuale, violenza sulle donne, disoccupazione, precarietà, disperazione.
Temi che, di per sé, presi singolarmente non lasciano presagire nulla di buono e che di conseguenza, inglobati in un’unica notizia, non possono che consegnare uno stralcio di ruvida e tutt’altro che edificante realtà.
Una vicenda che ha per protagonista/vittima un’estetista 31enne napoletana, attirata con l’inganno all’interno di un locale con la complicità di un’esca capace di sortire un facile richiamo, soprattutto in un momento storico come questo, quale può rivelarsi essere una proposta lavorativa.
Un’opportunità che sbeffeggia le difficoltà per celare ben più meschine intenzioni.
Cinque persone arrestate e due denunciate sono accusate di violenza sessuale di gruppo.
Questo il responso del fantomatico colloquio di lavoro, in realtà mai avvenuto.
La violenza – secondo la denuncia della donna – è avvenuta all’interno di un locale a Cusano Metri, dove era stata convocata per un colloquio di lavoro da un uomo di 70 anni, suo conoscente. In realtà, una volta giunta sul luogo dell’appuntamento è stata aggredita da quattro giovani, di età tra i 27 e i 35 anni, mentre altri due aspettavano al piano di sotto.