Il periodo dell’adolescenza è, forse, quello più instabile e tormentato nella vita di un essere umano: cambiamenti fisici, comportamentali e caratteriali fanno la loro comparsa, se poi in questo periodo si entra in contatto con degli esempi di cui si dovrebbe fare a meno seguire, ecco che diventa più facile accostarsi a comportamenti deplorevoli.
È quanto ha denunciato una ragazza inglese, di cui non si conosce l’identità, che ha raccontato un episodio del suo passato al “Mirror”, famoso quotidiano britannico, dove ha spiegato come una tendenza molto in voga tra i giovani possa arrivare a rovinare la vita delle persone.
Il fenomeno che segnato indelebilmente la vita della giovane inglese è la pornografia online, una tendenza fin troppo accessibile per i giovani che non si riesce ancora ad arginare. La ragazza, che chiameremo Katy, è entrata in contatto con questo mondo parallelo (seppur in modo indiretto) per “merito” di un suo amico.
Katy ha parlato di una violenza sessuale subita da questo ragazzo, quando entrambi erano poco più che bambini: 12 anni lei e 13 lui. I due si conobbero tramite amici e approfondirono la loro conoscenza grazie ai social network. I due entrarono sempre più in sintonia, fino a definirsi fidanzati. Katy si accorge sin da subito che l’argomento “sesso” viene trattato dal suo ragazzo in modo quasi compulsivo e tra i suoi amici spesso si sfociava nella questione della pornografia, seguita da tutti, anche dal suo fidanzato.
“Parlava molto spesso di sesso ma io gli avevo detto che non ero pronta, fino a quando non ho potuto più trattenerlo … “. Ossessionato dalla pornografia e, forse, incitato dagli amici, il giovane inglese stupra Katy, facendola entrare in un tunnel di cui non intravedeva alcuna uscita. “Durante quel rapporto venivo nominata come le protagoniste dei video porno che lui guardava assiduamente, anche a scuola usavano quei termini e io mi sentivo proprio come le ragazze dei video, ad un certo punto iniziai a pensare di meritarle quelle parole”. Katy non aveva il coraggio di rivelare a nessuno la violenza subita, ne tantomeno allontanava il suo carnefice: “Mi diceva che non potevo lasciarlo dopo tutte le cose che avevo fatto con lui, e pian piano mi convincevo che non mi sarei mai liberata di lui, fino al punto di pensare di togliermi la vita per porre fino a quell’orrore”.
Passano i mesi e continuano i soprusi, fino a quando Katy scopre un portale online che si occupa di psicologia infantile e adolescenziale. Grazie questa piattaforma virtuale, entra in contatto con degli psicologi, ai quali trova il coraggio di raccontare tutta la sua storia e, dopo un anno di contatti online, Katy finalmente lascia il suo aguzzino.
Oggi la ragazza ha 17 anni e finalmente ha trovato il coraggio di rivelare la sua storia ai genitori, che l’hanno esortata a sporgere denuncia. Le autorità giudiziarie hanno accolto il suo appello, ritenendolo “veritiero”, ma la mancanza di prove e il troppo tempo trascorso rendono impossibile l’incarcerazione del giovane, oggi 18enne. Katy ora non è più in cerca di giustizia, le basta essere creduta e, soprattutto, le basta aver superato un tale trauma che l’ha segnata nel profondo, trovando il coraggio di affrontare e raccontare i suoi demoni. Si dice tranquilla e, in futuro, valuterà l’ipotesi di affiancare enti e associazioni nate con lo scopo di combattere la pornografia online.