Dario Franceschini , Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, “in conformità alla proposta del Consiglio di indirizzo della Fondazione” ha nominato Rosanna Purchia sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli.
Dopo una prima esperienza proprio a Napoli, con la Nuova Compagnia di Canto Popolare di Roberto de Simone; Rosanna Purchia diventa responsabile dell’organizzazione e realizzazione della programmazione artistica al Piccolo Teatro di Milano sotto le direzioni di Giorgio Strehler, Jack Lang e Luca Ronconi. Mentre nel 2009 è sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli.
«Ero felice e soddisfatta del mio lavoro – confessa ora – Non desideravo, né avrei mai immaginato di tornare a Napoli, al San Carlo, poi».
“Anche se sono due i miei posti del cuore – precisa Rosanna – Il primo è la casa dove sono nata, il 23 settembre del 1953, una stanza ammobiliata ai Miracoli, dove vivevo con i miei genitori e le mie tre sorelle. Mia madre mi racconta che addirittura c´era un giardino pensile, ma io non ne ho ricordo. E ora che sono tornata nella mia città vorrei invece tanto andare a riscoprire quell´angolo della mia infanzia. L´altro posto del cuore è Bagnoli: il luogo dove è nata la passione per il mondo dello spettacolo, grazie a una sorella più grande e ai suoi amici, Eugenio e Edoardo Bennato e Roberto De Simone.”
«Ero ancora una ragazzetta, potevo avere sette-otto anni, e volevo sempre uscire con mia sorella e i suoi amici. A quei tempi Edoardo studiava Architettura a Milano e quando c´era lui passavamo le serate con chitarra e tamburello».
Rosanna Purchia, è un personaggio noto. Ha lavorato per moltissimo tempo, al Piccolo Teatro di Milano, fino a quando – pochi anni fa – il direttore generale dello spettacolo, Salvo Nastasi, la volle al suo fianco, al tempo del suo commissariamento del Teatro san Carlo.
A Milano, Rosanna Purchia arriva come organizzatrice tuttofare proprio della compagnia di Canto popolare, dopo cinque anni di studi e un diploma in ragioneria: «Io amavo le lettere, la cultura, lo spettacolo, ma studiare ragioneria è stato importantissimo: mi ha insegnato la concretezza, il metodo, la linearità».
L´animo creativo di Rosanna, è fortemente rappresentato dall´esercizio al lavoro. Lo conferma quando ricorda gli anni di studi, ma lo ripete anche negli innumerevoli aneddoti milanesi. A Milano agli inizi degli anni 70, la Purchia ci rimane per 33 anni, fin quando il San Carlo non la richiama.
«Il mio rientro a Napoli è cominciato come uno scherzo, proprio uno scherzo perché il mio contratto con il San Carlo è datato primo aprile 2009: un pesce d´aprile».
Così sono cominciati sette mesi di lavoro intenso e folle, con un teatro in ristrutturazione e nuovi obiettivi da raggiungere. «Io e mio marito siamo venuti a Napoli come due kamikaze. Abbiamo smontato la nostra vita dall´oggi al domani», ricorda Rosanna.
La Purchia è il direttore operativo del Massimo: il suo lavoro è far lavorare bene tutti, e tirare fuori da ciascuno le eccellenze. Lei si definisce così: «Spero di essere un buon braccio destro per il direttore artistico».