Pasqua è alle porte e nelle cucine napoletane, tutti, dai grandi chef alle casalinghe, si dedicano ai preparativi, nel rispetto delle tradizioni locali che scandiscono i giorni della Settimana Santa con diversi riti gastronomici.
Si parte dal Giovedì Santo, dedicato alla preparazione del dolce pasquale tipico napoletano, la Pastiera, la famosa e inimitabile torta di grano e ricotta. Si procede poi alla cottura della cosiddetta ”zupp’ ‘e cozzeche”, la zuppa di cozze, che viene servita per cena, accompagnata da crostini.
Il Venerdì Santo, giorno del digiuno, si preparano le torte rustiche, fondamentale è il Casatiello, detto anche Tortano, che consiste in una torta salata ripiena di salumi e formaggi vari, fatto lievitare durante la notte.
Nel Sabato Santo si passa alla cottura delle torte rustiche.
Arriva finalmente la Domenica di Pasqua. Tutti raccolti attorno alla tavola attendono il rito pasquale ad opera del capofamiglia, che, munito di ramo d’ulivo e acqua santa, procede alla benedizione dei familiari. Il banchetto imbandito per festeggiare la Resurrezione è assai ricco e si apre con gli antipasti che comprendono la classica Fellata, nella quale sono serviti affettati e formaggi vari,e il Casatiello. Il primo piatto consiste solitamente in una minestra di gallina alla quale segue il capretto al forno accompagnato da patate e piselli. Carciofi fritti, bolliti o arrostiti e uova sode, fondamentali in questo giorno, separano le portate principali dal dolce, che non può che essere la Pastiera napoletana.
Francesco de Boucard in ”Usi e costumi di Napoli” offre una colorita immagine della tradizione gastronomica pasquale napoletana, elencando, dall’antipasto al dolce, le portate tipiche di questo giorno: ”Non descriverò il pranzo Pasquale: aprite la Cucina del duca di Buonvicino, e troverete più di quel ch’io potrei dirvi. Ma i cibi di prammatica sono la minestra di Pasqua, li spezzatello con uova e piselli, l’agnello al forno, l’insalata incappucciata, la soppressata colle uova sode, il tortano, il casatiello, e per corona a suggello del pranzo la pastiera.”
Non resta dunque che augurare, buon appetito e buona Pasqua!