La conosciamo perché testimone importante nel processo Ruby bis e pentita del “bunga bunga”, in cui si era costituita parte civile contro Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, ottenendo un risarcimento danni per “perdita di chances lavorative, disagio e patimento psicofisico”.
Ora la ventiduenne ex miss Piemonte, la modella Ambra Battilana, da mesi in America per ricostruirsi un’immagine, ha dichiarato di essersi trovata in una questione analoga anche oltreoceano: il produttore cinematografico di film tra cui “Shakespeare in love” e i documentari di Michael Moore, Harvey Weinstein, fondatore della Miramax, le avrebbe palpato il seno dopo averle chiesto se si fosse rifatta, e poi fatto scivolare la mano sotto la gonna di lei, chiedendole un bacio. All’inizio Ambra ha provato a opporsi e poi è scappata via.
Così ha accusato il 63enne, sposato e con cinque figli, davanti alla polizia del commissariato di Varick Street: “Ci sono passata già una volta. Non ho paura, voglio andare fino in fondo”.
Sarebbe successo tutto venerdì, nell’ufficio del produttore a Tribeca, dopo essersi presentata all’appuntamento senza sospettare niente di tutto quello che in realtà sarebbe accaduto da lì a pochi minuti: Weinstein, infatti, era sempre affiancato dal suo assistente. I due le hanno mostrato alcuni filmati ma poi l’assistente si è allontanato.
L’uomo, interrogato ma poi subito rilasciato, ha detto: “Credo sia un tentativo di estorsione, non ho fatto niente di male”. A questo ha risposto l’avvocato della modella, Mark Jay Heller: “Non c’è stato alcun ricatto. Una falsa accusa di quel genere aggiungerebbe al danno la beffa”.
Ambra non è più spaventata da questo tipo di accuse: “L’ho provato già una volta con Ruby, tutti dicevano che raccontavo balle e invece la verità processuale mi ha dato ragione. Sono stata creduta una volta, voglio esserlo ancora”.