La Sala Bianca del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, lunedì 30 marzo, ospiterà uno dei più famosi scrittori italiani: Niccolò Ammaniti.
Tale incontro si inserisce nel ciclo di “lezioni pratiche” Leggere il reale, ideato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, diretto da Ivan Scinardo e Roberto Andò, e realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo/ Sicilia Film Commission.
Niccolò Ammaniti ,incontrerà il pubblico per raccontare l’esperienza della scrittura mediante immagini con una masterclass rivolta agli allievi del primo anno del Corso di documentario, aperta al pubblico.
Ammaniti è uno scrittore italiano, nato a Roma nel 1966. Ha esordito nel genere pulp, diventandone uno dei maggiori esponenti grazie al romanzo Branchie (1994) e alla raccolta di racconti Fango (1996). Successivamente il suo stile ha raggiunto maggiore equilibrio, attraverso romanzi quali: Ti prendo e ti porto via (1999), Io non ho paura (2001), da lui stesso trasposto nel film di G. Salvatores del 2003, e Come Dio comanda (2006, Premio Strega 2007), nei quali la realtà degradata della periferia urbana, lo scontro tra il mondo dei bambini e quello degli adulti e le contraddizioni di una società ideologicamente alla deriva sono resi con scrittura rapida e linguaggio crudamente aderente ai temi. Queste solo alcune delle sue opere.
L’autore, inoltre, ha debuttato nella regia cinematografica con il documentario-reportage The good life (2014). “Io racconto storie inventate dalla prima all’ultima parola – dichiara Ammaniti – In questo caso, andando dietro la macchina da presa, quello che mi interessava fare era l’opposto: raccontare il nostro paese, gli anni settanta, attraverso lo sguardo obliquo di chi li ha vissuti e ora vive lontano“.
The good life è un documentario reportage tutto ambientato in India. Tre storie di italiani trasferitisi in India alla ricerca di un riscatto e di una nuova vita. Baba Shiva lascia l’Italia e diventa un sacerdote induista, avvolto nella sua veste rossa, recitando preghiere sulle rive del Gange. Eris, nomade in viaggio per l’Asia, si stabilisce con moglie e figli sull’Himalaya. Giorgio, fuggito di casa a tredici anni, diventa il custode del tempio in un piccolo paese polveroso.
Lo scrittore, mediante la sua sensibilità, racconta un universo affascinante. Universo in cui delle persone hanno rinunciato all’Italia in cambio di una vita diversa, lontana dal superfluo. Il viaggio come fuga, come mezzo per scoprire se stessi e la vera essenza della vita, attraverso una nuova spiritualità. Mentre l’Italia è soffocata da gerarchie, arrivismo e ambizione, è difficile non desiderare di andare altrove per qualcosa di diverso.
L’incontro con Niccolò Ammaniti durerà dalle 16 alle 18 e l’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.