Amanda e Raffaele assolti. Questo è l’ultimo giudizio, dopo un lungo iter processuale, giudizio della Cassazione, dall’accusa di aver ucciso otto anni fa a Perugia la studentessa inglese Meredith Kercher.
«Mi hanno restituito la dignità e la libertà», commenta lui. Mentre lei da Seattle è già pronta a chiedere i danni.
Sono trascorsi otto anni, anni di battaglie, cinque gradi di giudizio e dieci ore di camera di consiglio la V sezione penale della Suprema corte, presieduta da Gennaro Marasca, hanno accolto in pieno le richieste delle difese annullando la condanna inflitta dalla corte di Assise d’appello di Firenze senza alcun rinvio ad altri giudici. Questo significa che il caso del delitto di Perugia, almeno dal punto di vista penale è chiuso qui e che per la legge italiana c’è un solo colpevole Rudy Guede, l’ivoriano che sta scontando una pena a 16 anni per concorso in omicidio. A questo punto con ignoti.
I giudici hanno concluso per l’assoluzione degli imputati: tecnicamente «per non aver commesso il fatto», in sostanza per insufficienza di prova. Amanda e Raffaele erano stati condannati nel processo d’appello bis a 25 anni il primo e a 28 anni e sei mesi la seconda.
Del giovane pugliese, hanno quindi smontato la ricostruzione dell’accusa e anche il verdetto di condanna su diversi elementi di “illogicità” di quella sentenza, escludendo il movente del gioco erotico a cui Meredith non avrebbe voluto partecipare, sostenendo che il movente del delitto era stato una semplice lite.
Da Seattle, enorme gratitudine. Lo ha ripetuto più volte Amanda Knox, quando alla fine di una lunga giornata, in seguito alla decisione della Cassazione in Italia, ha voluto parlare: “Sono molto grata che giustizia sia stata fatta. Grazie. Sono grata di riavere la mia vita“.
“Sono felicissimo per la sentenza, io e l’avvocato Giulia Bongiorno terremo lunedì, a Roma, una conferenza stampa alla quale siete tutti invitati. Per favore vi prego di non seguirmi, per adesso non ho nulla da dire“, ha commentato Raffaele Sollecito.
Arline Kercher, madre di Meredith Kercher, dal canto suo, si è detta «sorpresa e molto scioccata». Di tono dimesso anche il commento dell’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher. «È una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l’abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna. I genitori di Meredith Kercher sono allibiti e senza parole. Non c’è altro da dire al momento. Mi hanno chiesto se ci fosse altro da fare, se si potesse procedere ulteriormente e purtroppo ho dovuto dire di no».