Milda Okunyte faceva la modella, aveva solo 20 anni. La sua vita è stata spezzata in pochi istanti, travolta e uccisa da un pirata della strada.
La ragazza stava passeggiando in una strada di campagna nei pressi di Preston, dove è avvenuta la terribile vicenda, nella sera di martedì, poco prima delle 11. Un passante ha trovato il corpo in fin di vita della giovane, che purtroppo non ha resistito fino all’arrivo dei soccorsi.
Milda, di origini lituane, era iscritta alla University of Central Lancashire. In molti tra amici e parenti hanno scritto sulla pagina Facebook della modella, tra post ricchi di commozione e tristezza, mentre dal Regno Unito arriva la beffa: il 26enne alla guida dell’auto che ha ucciso Milda, colpevole anche di omissione di soccorso, è già tornato in libertà dopo aver pagato la cauzione.
Ancora una volta, si susseguono casi di pedoni investiti ed uccisi da criminali al volante che poi fuggono. Forse le pene previste dalle leggi sono troppo lievi: nel peggiore dei casi, un anno di carcere paga la vita di un cittadino, o peggio, come in questo caso, ‘pagando’ una multa.
In realtà, spesso, dietro alle morti della strada, le cui vittime vengono lasciate agonizzanti sul bordo delle carreggiate, non vi è alcuna premeditazione,bensì un acutissimo sentimento di paura legato alla istantanea comprensione di quanto causato.
Ogni caso ovviamente è a sé, e non sempre colui che scappa dal luogo dell’impatto lo fa per paura o perché è sotto shock, ma perché noncurante della gravità del suo gesto.
I pirati della strada spesso cercano nel buio la protezione, e nella fuga il silenzio che cancelli ogni traccia del loro passaggio. Purtroppo però, lunghe scie di sangue testimoniano le loro nefandezze e macchiano le strade di un rosso cupo, di un colore indelebile, scenografie già note di sempre nuovi delitti.
L’uomo che per disattenzione o per sottovalutazione dei rischi connessi all’alta velocità dà luogo ad un incidente non è un pirata della strada, lo diviene qualora fugga dalle proprie responsabilità ed eviti di portare soccorso all’ investito.
Il costante ripetersi di questo fenomeno non ha portato però a poter tracciare un chiaro identikit del pirata della strada: criminale o uomo comune che colto dal panico si dia alla fuga?.
Come in un agguato senza movente, i pirati della strada fuggono da ciò che hanno commesso e dunque dalle proprie responsabilità, protetti da una coltre di nebbia che molto spesso li rende , assolutamente impuniti e soprattutto liberi di continuare ad uccidere.
Nessuno potrà restituire la vita alla giovane modella, come a tutte le altre vittime di questo fenomeno, l’impunità dell’individuo però, macchia ancora una volta il ‘torto subìto’ dalla vittima e dai suoi cari.