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SANTO BARRECA, pluriergastolano, dopo 25 anni autorizzato a lavorare fuori dal carcere

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
27 Marzo, 2015
in In evidenza, News
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SANTO BARRECA, pluriergastolano, dopo 25 anni autorizzato a lavorare fuori dal carcere
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carcere

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Santo Barreca, 56 anni, pluriergastolano, detenuto da ben 25 anni e ritenuto affiliato all’omonima cosca della città, è prossimo ad uscire dal carcere, per usufruire di benefici alternativi alla detenzione quali permessi premio e semilibertà.

A conclusione di un complesso iter procedimentale, infatti, è giunto il parere favorevole della Procura della Repubblica di Reggio Calabria all’ammissione del condannato al lavoro esterno. Dunque si schiudono le porte delle carceri dopo che a conclusione di un complesso iter procedimentale assistito dagli avvocati Aurelio e Steve Chizzoniti e coordinato dal Dott. Giuseppe Lombardo, è intervenuto il parere favorevole in merito all’ammissione del condannato al lavoro esterno ai sensi dell’art. 21 O.P.

Merito della sua scelta di vita, di riabilitazione e di studio.

“Santo Barreca – sottolineano i legali – già ritenuto organico all’omonima cosca operante nella zona sud della città che un Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria sin dal febbraio 2011 ha considerato “completamente estinta”, era da tempo avviato verso il completo recupero al consorzio civile“.

“Il regime carcerario di alta sicurezza nel quale Barreca è attualmente allocato, ha perso sostanzialmente la sua efficacia e la sua finalità“, evidenzia Lombardo. Gli avvocati riferiscono che l’ergastolano Barreca “è ormai pronto ad usufruire di ulteriori benefici alternativi alla detenzione quali permessi premio e semilibertà alle cui conquiste la già concessa autorizzazione al lavoro all’esterno è strettamente propedeutica“.

Gli stessi difensori hanno voluto sottolineare che “l’obbiettivo tenacemente raggiunto da Santo Barreca non soltanto premia un percorso di adamantino recupero dello stesso, ma essenzialmente traduce una eloquente vittoria dello Stato nel cui contesto è dimostrato che la finalità detentiva volta al recupero del condannato non è soltanto un’astratta e quasi surreale previsione ex art. 27 della Costituzione – sottolineando, altresì – il ruolo di fondamentale centralità della Procura della Repubblica nonché del personale direttivo ed esecutivo operante presso le strutture penitenziarie, soprattutto quelle di Spoleto e Tempio Pausania, ove Santo Barreca è stato detenuto“.

L’uomo aveva già ottenuto dal Magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale di Sassari una serie di permessi che gli hanno consentito di assentarsi temporaneamente dalla casa circondariale della città sarda per partecipare a manifestazioni esterne.

Barreca, inoltre, da tempo espleta lodevolmente una giornata di volontariato presso la comunità alloggio per anziani (distante 40 Km da Tempio Pausania) che raggiunge ogni sabato con mezzo pubblico libero e senza vincoli di sorta uscendo la mattina alle otto per rientrare con le stesse modalità la sera. Il detenuto è inoltre autorizzato all’uso di un’utenza telefonica mobile.

Insomma, questa storia a ‘lieto fine’, fa sperare e pensare che sia ancora possibile una forma di ‘riabilitazione sociale’ e di reinserimento quindi, nel tessuto sociale, dopo l’esperienza di detenzione.

Tags: Barrecadetenzionereggio calabriariabilitazione sociale
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