È iniziato in Cassazione il processo di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa il primo novembre del 2007.
Colpevoli, queste le conclusioni del procuratore generale di Cassazione, Mario Pinelli, davanti ai giudici della V sezione penale della Suprema Corte. Per lei 28 anni e tre mesi, per lui 24 anni e 9 mesi. La sentenza è attesa per venerdì prossimo, i cinque giudici decideranno dunque sulla vicenda per la quale Amanda e Raffaele hanno scontato già 4 anni di carcere.
Meredith, studentessa inglese di 22 anni, in Italia per Erasmus, viene uccisa con una coltellata alla gola nel proprio appartamento. Il corpo viene trovato il giorno dopo in camera da letto, coperto da un piumone. A occuparsi delle indagini è la polizia. In carcere finiscono Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba Diya.
Amanda, americana, di Seattle, all’epoca ventenne, è la coinquilina di Meredith e studia all’Università per stranieri di Perugia. Sollecito, 24 anni, pugliese, laureando in ingegneria, ha da un paio di settimane una storia con Amanda. Lumumba, 38 anni, originario dell’ex Zaire, dal 1988 vive in Umbria dove gestisce un pub in cui lavorava Amanda. Tutti e tre si dichiarano estranei all’omicidio.
Tracce del dna di Meredith e Amanda vengono rilevate su un coltello da cucina sequestrato a casa di Sollecito, successivamente Patrick Lumumba viene rimesso in libertà dopo che dalle indagini è emersa la sua estraneità al delitto. Nello stesso giorno viene arrestato Rudy Guede, ivoriano di 21 anni, bloccato dalla polizia in Germania, dopo che gli investigatori palmari hanno individuato l’impronta di una sua mano insanguinata su un cuscino accanto al cadavere della studentessa inglese e a diverse tracce di Dna in casa.
Successivamente,I pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi depositano l’atto di chiusura indagini. Per loro Meredith Kercher fu uccisa da Knox, Sollecito e Guede per futili motivi.
Nell’Ottobre del 2008 I pm chiedono al gup di Perugia la condanna all’ergastolo per Guede e il rinvio a giudizio per Sollecito e la Knox. Così Il gup condanna a 30 anni di reclusione Rudy, e dispone il processo per Amanda e Raffaele.
Amanda e Raffaele, sono stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni. Nel 2011, in Appello, sono stati assolti, e il 25 marzo 2013 la Cassazione ha annullato le assoluzioni rinviando il processo al tribunale di Firenze.
Per l’omicidio di Meredith è stato condannato definitivamente Rudy Guede, processato con rito abbreviato: sta scontando sedici anni di reclusione. Secondo la ricostruzione dei giudici, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede devono essere considerati “ugualmente responsabili” per l’omicidio di Meredith Kercher dal momento che insieme operarono per lo stesso fine: quello “di immobilizzare Meredith e usarle violenza”.
In aula è presente Raffaele Sollecito, mentre la giovane cittadina statunitense è rimasta a casa. Secondo i giudici di secondo grado, il movente dell’omicidio della ragazza inglese fu un litigio e non un gioco erotico come ipotizzato dagli stessi giudici della Cassazione.
Tutti gli imputati si sono sempre proclamati innocenti. Contro le condanne hanno fatto ricorso i legali dei due ragazzi, Giulia Bongiorno e Luca Maori, che difendono il giovane pugliese, hanno evidenziato “sviste, lapsus ed errori grossolani”. Con loro anche i legali di Amanda Knox – che attenderà la sentenza nella sua Seattle – Carlo Dalla Vedova e Luciano Ghirga chiedono l’annullamento della sentenza. I tempi della decisione sono incerti.
Se i supremi giudici condanneranno definitivamente Amanda, per la ragazza potrebbe aprirsi l’iter dell’estradizione. Difficile però ottenere il “sì” degli Stati Uniti.