Al numero 221b Baker Street sorge, come una colorata parentesi nella grigia realtà londinese, il Museo di Sherlock Holmes, il famoso protagonista, insieme al suo inseparabile braccio destro Watson, dei 56 romanzi di Arthur Conan Doyle.
Le sale della modesta casa a tre piani in stile georgiano diventano le tappe di un percorso che ricostruisce le avventure vissute dal celebre investigatore; impreziosite dagli oggetti impiegati da Sherlock Holmes, dalle famose pipe, agli abiti da gentiluomo, sino agli strumenti del mestiere, esse riproducono le atmosfere londinesi di fine Ottocento.
Attraversando le stanze dell’antica casa, arredata secondo le minuziose descrizioni dei romanzi, i visitatori possono poi curiosare indisturbati nello studio di Holmes, distendersi nella sua poltrona, tenendo tra le mani l’immancabile pipa, oppure salire le scale, accedendo alla camera di Watson e toccando così con mano le ambientazioni create da Doyle nelle sue opere.
Con le mappe custodite nel Museo, è possibile ripercorrere gli spostamenti di Holmes e Watson, attraverso le strade e i vicoli della misteriosa Londra, avvolta dalla fitta e inquietante nebbia.
Le locandine delle oltre 200 trasposizioni cinematografiche mostrano la fama di Sherlock Holmes accumulata per più di un secolo.
”L’uomo che non è mai vissuto e che non vivrà mai”, queste le geniali parole con cui la brillante mente di Doyle ha concepito il grande protagonista dei suoi romanzi, un personaggio destinato a volteggiare tra i capitoli della storia della letteratura, dalla fine dell’Ottocento in poi, senza avere la possibilità di essere dimenticato.