Se c’è un luogo dove l’arte e la cultura si fondono indissolubilmente con la gastronomia, il folklore e la musica, questo è sicuramente la Sicilia.
Per la terra siciliana, di tutte le feste comandate, la Settimana Santa è quella che rappresenta maggiormente il tripudio delle tradizioni.
La Passione di Cristo e la sua Resurrezione sono testimoniate, in modi diversi e singolari, da celebrazioni e riti sacri, a volte anche con un leggero sapore pagano. La singolarità di queste manifestazioni sta, anche e soprattutto, nell’intensa partecipazione popolare, il cui risultato finale è in grado di attirare folle di curiosi e di turisti ogni anno.
Ogni città, paese e frazione possiede i suoi riti tutti da scoprire.
Enna: il Venerdì Santo si muove una Processione cui partecipano le Congregazioni, antiche corporazioni delle arti e dei mestieri riconosciute fin dai tempi dei sovrani spagnoli, i cui circa duemila confratelli, incappucciati nei costumi propri delle singole confraternite, sfilano portando su vassoi i 25 simboli del Martirio di Gesù. Seguono poi, nel silenzio più assoluto, le “vare” del Cristo Morto e dell’Addolorata.
San Fratello: piccolo comune della provincia di Messina adagiato tra le alture dei Nebrodi dove si rinnova ogni anno, il rito pasquale della Festa dei Giudei. A questa manifestazione partecipano tutti i cittadini: all’alba del Mercoledì Santo fino al Venerdì, suggestivi personaggi con costumi variopinti detti “Giudei”, invadono le vie con suoni e balli. Percorrendo le strade del paese, suonano, muovendosi in maniera impertinente, trombette dal suono stridulo e fastidioso. Il Giudeo in questa rappresentazione simboleggia, il flagellatore e il soldato che affonda la lancia sul costato di Gesù. Il Giudeo è anche il volto folle dell’uomo che sa di commettere un abominio e nonostante questo lo compie. Tutto questo viene nettamente dichiarato e, al contempo, reso astratto dalla messinscena surreale del rito. I costumi variopinti che vengono indossati dai Giudei sono molto preziosi ed antichi, infatti le famiglie li possiedono e conservano gelosamente da molte generazioni. Di certo non ricordano coloro che vissero al tempo di Gesù, ma la loro carica simbolica e spettacolare, porta tutto su un piano di attenzione ed astrazione.
Terrasini:comune della provincia di Palermo affacciato sul Golfo di Castellammare dove la mattina della Domenica di Pasqua, si organizza la Festa di li Schietti. Si tratta di una gara di destrezza da parte degli scapoli (gli schietti) in costume, che danno prova della propria forza sollevando un albero di arancio e facendolo roteare il più possibile con una mano. I vincitori vengono premiati nel pomeriggio, in piazza Duomo, da una commissione di giudici.
Ci sarebbero poi Adrano, dove si svolge la Diavolata, sacra rappresentazione d’origine medioevale, Taormina, Milazzo, Erice, Modica dove si svolge una Via Crucis vivente, Mineo con, nell’ordine: U Cristu a colonna ( il Cristo alla colonna) il giovedì santo, U Cristu muortu (il Cristo morto) funerale di Cristo in una bellissima bara di vetri il venerdì santo e la Domenica di Pasqua A ‘ncrinata ( l’inchino) incontro fra Cristo risorto e la Madonna. Militello con la Processione notturna del Giovedì Santo al monte Calvario e la Via Crucis vivente del giorno successivo. E ancora decine e decine di celebrazioni che è qui impossibile citare. In definitiva tutte le città della Sicilia interpretano la ricorrenza pasquale secondo gli antichi usi e le profonde tradizioni del luogo.
Elemento che accomuna a tutte le celebrazioni è, senza dubbio, la sentita partecipazione delle varie comunità e la rievocazione da parte delle stesse con sentimenti di mestizia propri del lutto per la Morte del Cristo e di gioia per la successiva Resurrezione.