Non sa più vincere il Napoli di Benitez, giunto alla quarta partita senza portare a casa i tre punti. Con l’Atalanta finisce 1-1 tra la delusione dei tifosi e le polemiche per un arbitraggio da dimenticare per il direttore di gara Calvarese. Prima del fischio d’inizio minuto di raccoglimento per ricordare Pasquale D’Angelo, storico tifoso e capo ultrà della Curva B scomparso a Mosca durante una delle tante trasferte per seguire la propria squadra del cuore anche a migliaia di chilometri da casa.
Dopo l’emozionante ricordo è toccato al campo parlare. A
zzurri (per l’occasione in maglia denim) subito vicini al gol al 6′ minuto, con un colpo di testa di Britos sugli sviluppi di un corner, ma a negare il gol è l’ex German Denis, che salva sulla linea un pallone destinato a spegnersi in rete. Poco altro da segnalare nel corso del primo tempo, scialbo e sottotono da entrambe le parti, con la squadra di mister Reja impegnata soprattutto in fase difensiva. Nella ripresa la formazione di Benitez alza il ritmo, favorita anche dall’espulsione per doppio giallo del Papu Gomez al 55′ che regala la possibilità di giocare con un uomo in più buona parte del secondo tempo. Poco prima del rosso Sportiello è decisivo sulla conclusione ravvicinata di Higuain, servito di testa da Callejon.
L’estremo difensore orobico si ripete qualche minuto più tardi bloccando un calcio di punizione di Gabbiadini. Al 70′ va fuori Denis per lasciare posto a Pinilla, subito protagonista due minuti più tardi: Henrique ritarda il passaggio da ultimo uomo verso Andujar e viene sgambettato nettamente dal centravanti cileno, che ruba palla e insacca a porta vuota, per Calvarese non c’è fallo ed è 1-0 per i bergamaschi. Tutta la panchina del Napoli protesta e un collaboratore di Benitez viene espulso. Il fischietto di Teramo perde completamente il controllo del match e sbaglia altre chiamate, non redarguendo le perdite di tempo e concedendo solo quattro minuti di recupero. Lo sforzo del Napoli viene ripagato con il gol del pareggio al minuto 88, quando su cross teso di Hamsik è Duvan Zapata (subentrato dieci minuti prima al posto di David Lopez) a mettere in rete la palla con un colpo di testa. Nei quattro minuti di extra-time da segnalare un tiro da fuori area di Hamsik di poco a lato e l’espulsione di Rafa Benitez.
Si chiude tra le proteste dello staff azzurro e la delusione di un’ennesima occasione sciupata contro una squadra di livello inferiore tra le mura amiche. Ad approfittare del passo falso dei partenopei sono le due squadre romane che escono vittoriose dai propri match.a Roma supera il Cesena in trasferta con il risultato di 1-0 e torna alla vittoria in campionato dopo quasi due mesi di digiuno (l’ultimo successo Cagliari-Roma 1-2). A regalare i tre punti ai giallorossi è la rete di Daniele De Rossi, che al 41′ sfrutta il cross di Holebas e supera Leali da pochi passi. Successo importante della squadra di Rudy Garcia per tenere a distanza di sicurezza i cugini della Lazio, giunti alla vittoria consecutiva numero sei con il 2-0 sul Verona. Biancocelesti subito in vantaggio con il solito Felipe Anderson, giocatore imprescindibile per questa Lazio, che porta avanti i suoi dopo appena quattro minuti con un colpo di testa su cross di Basta. Per il brasilano nono gol in campionato (aggancia Callejon in classifica marcatori). Il Verona reagisce ma il tentativo di Moras si stampa sul palo. Altro legno, ma stavolta a sfiorare il gol sono i capitolini, vicini al raddoppio con un tiro dalla media distanza di Biglia. Raddoppio che arriva sullo scadere del primo tempo: calcio di punizione dai venticinque metri, siluro di Candreva e Benussi battuto. Nella ripresa pura accademia per la squadra di Pioli che gestisce il vantaggio fino al termine del match. Con questa vittoria la Lazio sale a quota 52, a -1 dalla Roma e con un vantaggio di 4 e 5 punti rispettivamente su Sampdoria e Napoli. La squadra blucerchiata supera l’Inter per 1-0 grazie al gol di Eder al 65′ direttamente da calcio di punizione. Per la squadra nerazzurra una delle migliori prestazioni della gestione Mancini ma un Viviano super e la scarsa precisione di Icardi e compagni hanno negato alla formazione milanese di portare a casa almeno un punto.
Non si ferma invece la Juventus che, nonostante il vantaggio già rassicurante sulla Roma e l’impegno di Dortmund con il passaggio ai quarti di Champions, non molla un colpo e batte a domicilio il Genoa di Gasperini per 1-0 grazie al gol del solito Apache, Carlitos Tevez, che al 25′ trova il gol numero 16 in campionato superando Perin con una bordata che tocca la traversa e supera il portiere genoano. Nella ripresa la Juve può raddoppiare grazie al calcio di rigore conquistato da Pereyra ma lo stesso Tevez si fa parare la conclusione da Lamanna, entrato al posto di Perin per infortunio. Nel finale il Genoa va vicino al pareggio ma Barzagli salva su Perotti e la Juve tocca quota 67 in classifica.
Vittorie anche per Torino e Empoli. La squadra di Ventura, che dopo l’amara eliminazione in Europa League supera il Parma per 2-0 grazie alle reti di Maxi Lopez al 18′ e di Basha al 73′ mentre la formazione toscana supera il Sassuolo grazie ad un super Saponara, autore di due gol e un assist nel 3-1 finale sui neroverdi. Le altre marcature portano la firma di Mchedlidze e di Rugani, sfortunato ad insaccare nella propria porta per il momentaneo 1-1. Si ferma invece la Fiorentina, protagonista del 2-2 al Friuli contro l’Udinese. Bianconeri in vantaggio al quarto d’ora con il gol di Wague, abile a superare Neto di testa. Nella ripresa grandi emozioni: Gomez torna ad essere Super Mario tra il 50′ e il 53′ siglando la doppietta che vale il sorpasso, ma gli uomini di Stramaccioni colgono il pari grazie ad una disattenzione difensiva che favorisce Konè, in gol al minuto 62. Viola che frenano la loro rincorsa europea e ora le lunghezze che la separano dal terzo posto sono sei.
Negli anticipi del sabato successi casalinghi del Milan e del Chievo su Cagliari e Palermo. I rossoneri, senza l’appoggio della Curva Sud e davanti ad un San Siro mezzo vuoto, superano per 3-1 la squadra di Zeman grazie alla doppietta di Menez e la rete di Mexes dopo il momentaneo gol dell’1-1 di Farias al 47′. A far discutere a fine gara è il rigore di Menez per il 3-1 nato da un fallo avvenuto fuori dall’area di rigore che lascia recriminare i sardi.
A chiudere, il Chievo che supera il Palermo grazie alla rete di Paloschi al 35′ e sale a quota 32 punti in classifica a +11 sulla terzultima grazie agli ultimi quattro match senza sconfitte.