Greta e Vanessa hanno il dono di suscitare polemiche. Dopo quelle scatenate per la loro liberazione, con i tanti dubbi per i presunti 12 milioni di euro dei contribuenti che il governo italiano avrebbe pagato per riportarle a casa dalla Siria, Vanessa Marzullo annuncia in un’intervista a Repubblica : “Io e Greta Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano”.
“Ho ripreso gli studi. Io e Vanessa Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano“, afferma in un’intervista Greta, la 21enne ribadisce che non ha nulla di cui vergognarsi: “Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: “Assistenza sanitaria Siria“.
Sono passati oltre due mesi dalla liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, era il 15 gennaio. Da allora, le due volontarie rapite il 31 luglio 2014 ad Aleppo, presuntamente dai jihadisti del Fronte al Nusra, le indagini non hanno ancora fatto piena luce sulla vicenda, rimaste in silenzio, rotto ora da Vanessa: “Ne avevamo bisogno noi e chi ci è stato e ci sta vicino. In questi due mesi è come se mi fossi riparata dentro un guscio: da una parte è stato istinto di autoprotezione. Dall’altra anche un po’ di vergogna. Vergogna non come la intendono tutti quelli che ci hanno buttato addosso palate di fango, gratuito e stupido”.
Già dal 2012 aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda – spiega – di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente. “Non ho nessun altro senso di colpa se non quello di avere fatto preoccupare le persone che mi vogliono bene e, ovviamente, anche l’Italia -ha detto Vanessa in un’intervista a Repubblica – Abbiamo ringraziato lo Stato, senza il cui intervento non sarei qui in questo momento“.
Vanessa Marzullo ha elencato inoltre gli aiuti che lei e Greta portavano in Siria: “Medicine, cibo, vestiti. Quello che può servire a un popolo oppresso, sottoposto a massacri atroci che coinvolgono anche bambini. Abbiamo portato centinaia di chili di latte in polvere. Io studio Mediazione linguistica e culturale, Greta Scienze infermieristiche. L’esperienza in Croce Rossa e in Sos Siria, ci ha portate a offrire assistenza umanitaria. Non era il primo viaggio in Siria e non sarà l’ultimo. Continuiamo a spenderci in questa causa nobile. Appena potremo, non so ancora quando, se ci sarà ancora bisogno, e purtroppo è così, in Siria potremmo anche tornarci“, ha detto.
Infine, rispondendo alla domanda sul pericolo che le due avrebbero corso per aver avuto dei contatti con i guerriglieri jihadisti, Vanessa ha risposto: “Non è assolutamente vero, perché abbiamo avuto contatti solo con la popolazione civile, con le vittime della guerra. Il nostro aiuto era per i civili, e basta”.
Non tardano ovviamente le reazioni e voci critiche, la più acuta quella della Lega Nord. Ai microfoni di Radio Padania, Matteo Salvini propone di “aprire una sottoscrizione per pagare” alle due ragazze “il biglietto di sola andata” per la Siria. “Perseverare è diabolico – ha aggiunto – Non so se ci sono o ci fanno. Ragazze, fate le volontarie sotto casa vostra e se volete andare in zona di guerra firmate una bella liberatoria e speriamo che non capiti nulla: non siano i cittadini italiani a rimetterci un solo centesimo”.