Sono tornati a casa i turisti italiani sopravvissuti della strage del Museo del Bardo a Tunisi, in cui sono stati uccisi 20 turisti, di cui 4 italiani, e un poliziotto tunisino. Ancora spaventati, hanno negli occhi la strage vissuta che li ha colpiti, e lascerà un segno indelebile nelle loro vite.
“Ci siamo salvati per caso” o ancora “ero appena sceso dal pullman quando ho sentito i primi colpi di mitra“. Sono alcuni dei racconti dei passeggeri della Costa Fascinosa, la nave da crociera rimasta coinvolta nell’attentato al Museo del Bardo arrivata a Savona. Ancora sotto shock , non tutti hanno voglia di parlare, come biasimarli del resto.
Rientrate in Italia anche le salme di Orazio Conte, Giuseppina Biella, Francesco Caldara e Antonella Sesino, gli italiani rimasti uccisi a Tunisi.
Quattro le vittime italiane accertate dell’attentato terroristico: Antonella Sesino, per la prima volta lontano da casa. La donna aveva due figli di 20 e 24 anni, impiegata all’ufficio Personale. Un informatico di Torino, Orazio Conte, 56 anni, aveva seguito la moglie e le amiche in crociera, approfittando di un’offerta last minute, l’occasione per passare qualche giorni insieme tra relax e spensieratezza. Il novarese Francesco Caldara, 64 anni, era un autista di bus in pensione, in vacanza con la compagna Sonia Reddi, ferita da uno sparo nell’assalto al pullman. Giuseppina Biella, 70 anni, sognava da tempo il viaggio in Tunisia, quel viaggio tanto desiderato per lei è finito in tragedia.
Mentre Renzi si è intrattenuto con i familiari delle vittime, dal Boeing 767 sono state fatte scendere le bare. Le quattro salme sono state allineate davanti alla palazzina di rappresentanza dell’Aeronautica Militare, dove due carabinieri hanno svolto il servizio d’onore,e il parroco ha impartito la benedizione ad ognuno dei 4 feretri.
Sulla vicenda, il premier Matteo Renzi ha spiegato: « L’attentato di Tunisi è l’ennesima dimostrazione che siamo di fronte a una minaccia globale. Ho letto dichiarazioni in cui si dice di chiudere le frontiere, ignorando che l’attentato è accaduto fuori. Qualcuno ha detto che il problema riguarda solo alcuni Stati, ma in realtà sono state colpite diverse città europee. La minaccia è globale e abbiamo bisogno di concentrare l’attenzione di più sul Mediterraneo».
Le torinesi ferite nell’attacco al Museo Bardo, che erano ancora ricoverate negli ospedali di Tunisi sono state trasportate nel pomeriggio in Italia, a bordo di un velivolo dell’Aeronautica Militare. Le ferite sono due dipendenti comunali, Carolina Bottari, moglie di una delle vittime, Orazio Conte, ed Anna Abagnale.
Un ministro del governo tunisino sarà presente, insieme al console generale, ai funerali dei due torinesi uccisi a Tunisi, che saranno officiati oggi nel Santuario della Consolata, ad annunciarlo il sindaco, Piero Fassino.
Parteciperanno anche il viceministro Enrico Costa, per il governo, e rappresentanti di Senato e Camera dei Deputati. I funerali, in programma alle ore 14, saranno celebrati dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia. Le esequie dell’altra vittima piemontese, Francesco Caldara, saranno invece celebrate alle ore 15 nel Duomo di Novara dal vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla.