Durante il “Papa Day” l’ultima, – ma non in ordine d’importanza – delle sei tappe toccate dal santo padre all’ombra del Vesuvio, come tutti, ormai, sanno è stata la Rotonda Diaz: un ampio spazio su cui domina il monumento equestre eretto al generale Armando Diaz, al quale la piazza deve, per l’appunto, il suo nome.
La Rotonda Diaz è una delle piazze di Napoli più propensa ad essere erta a teatro di numerosi eventi. Basti ricordare che nel 2014 la piazza ha ospitato i concerti gratuiti del programma Dock of Sounds, curato dal talentuoso bassista napoletano Gigi de Rienzo, svoltosi nel periodo compreso tra luglio e agosto. Vi hanno partecipato artisti internazionali di spicco, tra i quali Youssa N’Dour, che ha fatto della sua musica uno strumento di preghiera, e vari artisti napoletani, tra i quali Enzo Gragnaniello.
Nello stesso anno, la Rotonda Diaz si è colorata delle vivaci sfumature della tradizione locale, divenendo il teatro della ”Tombola Vivente”, rappresentazione del gioco napoletano. Un evento che rientra nel programma del Forum Universale delle Culture e curato dall’associazione EUGHEA, mossa dal bisogno di tramandare la cultura napoletana.
Data l’importanza che riveste a Napoli, quale sede di eventi degni di nota, la Rotonda Diaz, ha quindi funto da scenario anche della visita di Papa Francesco dello scorso 21 marzo. Alla Rotonda, ad attenderlo tra la copiosa folla di fedeli, 150 bambini diversamente abili e 350 giovani musicisti del progetto “Canta, suona e cammina”.
“Scusate se mi siedo, perché sono molto stanco“, con queste parole Papa Bergoglio ha salutato l’entusiasmo dei fedeli, rimasti ad attenderlo per lunghe ore. “Non posso ingannarvi dicendo andrà tutto bene” ha ammonito il Papa, “Ma Dio è il Dio delle parole, dei gesti e dei silenzi, tre cose che bisogna sempre tenere unite nella vostra vita, non ho un’altra ricetta”. Parole di pallida speranza pronunciate dal Pontefice, in un momento buio per la cristianità, minata alle fondamenta.
Il Santo Padre ha rivalutato i valori alla base del sentimento cristiano, attraverso le testimonianze rese da alcuni fedeli. “Quello che si semina, si raccoglie”, con queste parole il Papa ha ammonito coloro che, non ritenendo più utili gli anziani, li abbandonano alla loro solitudine, “Perciò state vicini agli anziani e prendetevi cura di loro, perché l’affetto è la migliore medicina”.
Accogliendo la testimonianza di una coppia sposata da 31 anni, Bergoglio ha riposto le sue speranze in quello che lui ha definito “Il vero senso della famiglia” quale “Risorsa più importante della società”.
A conclusione della lunga giornata di visita, il Papa si è congedato dalla folla di fedeli ricorrendo ad una formula dal sapore tutto napoletano “Ca’ a Maronna v’accompagne” e sulle note de “O’ Sole mio” il Pontefice ha lasciato la rinomata Rotonda Diaz.