Qualche giorno fa, a Palermo si è tenuta un’assemblea cittadina partecipata da oltre trecento persone. Questa, rappresenta solo la prima tappa della contestazione nei confronti della procura di Palermo che ha accusato 17 militanti dei centri sociali di associazione a delinquere.
In tanti hanno partecipato all’Assemblea: tra i consiglieri comunali Antonella Monastra e Rosario Filoramo del Partito Democratico, Alberto Mangano del Mov139, consiglieri di circoscrizione tra cui il vicepresidente dell’VIII Marcello Longo, il consigliere della I circoscrizione Massimo Castiglia, il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Vincenzo Fumetta, Giampiero di Fiore segretario provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, sindacati quali i Cobas nella persona di Renato Franzitta, la Fiom di Palermo nella persona di Serafino Biondo, CGIL e tanti altri ancora, compresi i cittadini dei quartieri popolari.
L’assemblea cittadina è nata dalla volontà della cittadinanza di esprimere piena solidarietà nei confronti dei diciassette ragazze e ragazzi appartenenti ai centri sociali Ex Karcere e Spazio Anomalia, verso cui la procura della Repubblica, il 10 marzo scorso, ha emesso l’obbligo di firma con l’accusa di associazione a delinquere e delitti contro l’ordine pubblico.
Tra le varie mobilitazioni sotto inchiesta, sono presenti giornate di lotta sociale, che hanno visto decine di migliaia di studenti in piazza esprimere una forte conflittualità ai processi di privatizzazione della scuola.
“Siamo solidali con chi è stato sottoposto a misure restrittive della libertà personale – dichiara Maria Occhione, studentessa del Regina Margherita – colpevole di aver manifestato con determinazione la propria contrarietà a riforme che hanno reso la scuola pubblica un’azienda che lavora in funzione di profitti e che non garantisce nulla agli studenti. Intendiamo evidenziare come l’accusa di ‘associazione a delinquere’ sia assolutamente fuori luogo rispetto all’operato svolto dagli attivisti che in passato si sono battuti e continuano a farlo contro governi che a colpi di riforme non garantiscono nulla, dalla casa alla formazione”.
Tale assemblea ha espresso piena vicinanza nei confronti di questi ultimi, mediante svariati comunicati di solidarietà, denunciando inoltre il tentativo di criminalizzazione attuato dalla Procura della Repubblica ed eseguito dalla polizia, che vorrebbe far passare quali “delinquenti comuni” coloro che da anni sono impegnati in lotte sociali a favore dei meno abbienti colpiti fortemente dall’attuale crisi economica.
Dalla riunione è inoltre emersa la necessità di costruire una mobilitazione che sappia dare una risposta forte e unitaria contro questi tentativi di repressione, lanciando per il per il prossimo Venerdì 20 Marzo una manifestazione cittadina alla quale si invita a partecipare tutta la cittadinanza e gli organi di stampa.