Napoli.Torna a vivere nel Complesso monumentale ospedaliero degli Incurabili la splendida farmacia settecentesca. Il capolavoro del XVI secolo fino a pochi anni fa condannato all’oblio e restaurat0 nel 2011 grazie alla caparbietà di un primario dell’ospedale Ascalesi, Gennaro Rispoli, torna ad essere visitabile.
Come descritto magistralmente nel volume “Napoli insolita e segreta” di Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini:
“Unica in Europa, la Farmacia del Complesso degli Incurabili è un vero capolavoro. Costruita nel XVI secolo, ampliata e decorata nelle forme attuali tra il 1740 e il 1760, è ricca di opere d’arte e ben rappresenta l’idea dell’epoca di curare anche con la bellezza. Delle centinaia di farmacie simili è l’ultima al mondo rimasta intatta. Un bellissimo doppio scalone in piperno conduce nella prima sala, il cui pavimento è opera del prestigiosissimo “atelier” dei fratelli Massa (gli stessi ceramisti che avevano realizzato le maioliche del Chiostro di Santa Chiara). La seconda sala è una grande sala di rappresentanza, rivestita da stupendi arredi in radica di noce e armadietti a sei ripiani opera dell’ebanista Agostino Fucito. Sul soffitto un’enorme tela della metà del Settecento di Pietro Bardellino illustra una scena della Guerra di Troia: l’eroe ritratto è Achille (o forse Menelao), ma il vero protagonista è il guerriero Macaone, esperto nell’arte della medicina, che lo soccorre per curarlo con delle erbe”.
Agli angoli del soffitto, quattro ritratti: tre sono omaggi a famosi scienziati e medici mentre il quarto raffigura Alessandro Volta. Ci si potrebbe domandare il perché di questa presenza in una ex spezieria. Il motivo è presto detto: in questo complesso ospedaliero l’elettricità, grazie all’applicazione del calore che essa produceva, veniva usata per curare malattie già a metà del Settecento.
La storia della riapertura al pubblico anche nelle ore serali di questo monumento mozzafiato rappresenta un’ulteriore testimonianza del grande fermento culturale, alimentato da un vitalissimo circuito di privati ed associazioni, che Napoli sta vivendo negli ultimi anni,nonostante le grandi difficoltà.
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