Aveva subito abusi sessuali dal suo insegnante di religione, un prete.
Dopo la terribile presa di coscienza, arriva anche la beffa: per la giustizia sono passati troppi anni da quelle violenze ed è tutto caduto in prescrizione. Nessuna denuncia, nessun processo, nessuna giustizia insomma. Tuttavia, il ragazzo in questione con immenso coraggio, ha deciso di affrontare ugualmente il suo aguzzino.
Il programma televisivo ‘Chi l’ha Visto?’ ha mandato in onda il video dell’ uomo che incontra dopo anni il prete che quando era piccolo aveva abusato di lui. Tutto è ripreso da una telecamera nascosta. Diego (nome di fantasia), il bambino che all’epoca ha subito violenze: “Hai abusato di me sin da piccolo” riferisce al prete, Il prete non nega, non si scalda, sembra quasi succube e alla fine propone: “Diciamo una preghiera insieme”.
Diego, aveva solo 13 anni quando divenne vittima di violenza. Violenze subìte da parte di un ‘ministro di Dio’, nonché un insegnante, una persona rispettabile di cui il ragazzino si fidava.
Non esiste una definizione universalmente accettata di abuso sessuale sui minori, tuttavia lo si può definire come il coinvolgimento di bambini ed adolescenti, in attività sessuali che essi non comprendono ancora completamente e alle quali non sono in grado di acconsentire con totale consapevolezza.
La caratteristica centrale infatti di ogni abuso è la posizione dominante dell’adulto che, in maniera coercitiva o tramite l’utilizzo della forza, (dove non intendiamo necessariamente la forza fisica, ma anche quella dettata dal ruolo indossato dall’adulto, come in questo caso, un prete ed insegnante), approfitta della vulnerabilità caratterizzata dalla delicata fase di crescita adolescenziale.
I minori abusati, specie una volta preso coscienza dell’accaduto, presentano di base una mancanza di fiducia nel mondo e negli altri e una tendenza a percepire il comportamento altrui come ostile e minaccioso.
Insomma, il prete è uscito di scena con una semplice preghiera, la giustizia purtroppo non farà il suo dovere, e a pagarne il prezzo troviamo un bambino a cui è stata negata una sana e serena adolescenza, che da adulto proverà ancor più risentimento a causa dell’impunità del suo carnefice, e dell’indifferenza delle istituzioni di fronte alla sua storia.
Diego ha provato anche a scrivere a Papa Francesco per raccontare al mondo la sua storia. Poi ha deciso di agire in prima persona, andando da quell’orco, sicuramente non ottenendo quello che si aspettava, come ad esempio le sue scuse, seppur insufficienti.