Se Jules Verne avesse ambientato il suo romanzo “Viaggio al centro della terra” a Napoli, anziché in Islanda, i suoi personaggi prima di arrivare nel segreto e nascosto mondo preistorico, avrebbero potuto compiere un meraviglioso viaggio nel tempo, attraversando secoli di storia grazie ai ritrovamenti archeologici risalenti fino al I secolo d.C. rinvenuti a ben 13 metri sotto il livello del pavimento stradale.
In occasione del ritrovamento, avvenuto a fine 2014, di altri due navi risalenti al periodo Imperiale, rinvenute nel cantiere della Metropolitana di Piazza Municipio, oggi ,Venerdì 13 Marzo, alle 16.30, presso la sede dell’Orientale di Palazzo Corigliano (piazza San Domenico Maggiore, 12) si terrà un incontro con Giulia Boetto specialista di architettura navale antica, dal titolo “Archeologia navale a Napoli: nuovi e vecchi ritrovamenti nello scavo della metropolitana”, ospite del seminario “Archeologia marittima” coordinato da Chiara Zazzaro.
Delle scoperte di cui parlerà Boetto, la sua dichiarazione relativa ad una delle due navi: ” La meglio conservata rispetto all’altra, costruita con la prua a specchio, appartiene alla stessa famiglia delle navi trovate nel 2004 “.
Insomma, una particolarità rarissima, perché già trovare relitti di epoca romana non è molto comune, che si tratti di scafi ben conservati è una cosa eccezionale, che poi due navi appartengano alla stessa famiglia è un evento ancora più eccezionale.
Le due navi in questione risalgono probabilmente alla fine del I secolo dopo Cristo ed erano navi di servizio per il porto.
Questo scavo, nella centrale piazza napoletana, è stato definito dagli archeologi che seguono i lavori della linea, un vero “Pozzo di San Patrizio” per la quantità e qualità del materiale trovato. La quinta nave, ancora interrata, è stata trovata nello scavo del corridoio di collegamento tra il pozzo di stazione della Linea 6 e quello di manovra di via Acton e va ad aggiungersi alle altre quattro, di varie dimensioni, ritrovate nello scavo. Il cantiere nell’area della piazza ha di fatto, il primato dei reperti più interessanti come il ritrovamento del porto dell’antica Neapolis, da dove partivano le barche per prelevare i carichi dalle grandi navi che, per la loro grandezza, non potevano attraccare al porto.
L’area di ritrovamento del reperto è comunque lontana dalla zona della nuova Stazione Municipio che dovrebbe aprire regolarmente ad Aprile, dopo il fermo forzato dei lavori, a causa di un incidente mortale ai danni di Salvatore Renna, operaio del cantiere caduto da un’impalcatura alta circa 20 metri.