Negli ultimi tempi la città di Napoli è stata investita da un’ondata di interventi di riqualificazione degli impianti di illuminazione, che hanno riguardato strade e monumenti.
Il Comune ha deciso di investire in questo ambito a partire dall’installazione di lampade a led nella galleria di via Pigna lungo dall’asse perimetrale Vomero Soccavo Pianura: l’utilizzo di questa tecnologia “a basso consumo e dal rendimento elevato” permetterà di risparmiare circa un milione di euro in un anno.
L’assessore all’Ambiente e vicesindaco Tommaso Sodano ha dichiarato: “Anche a Napoli si apre una nuova frontiera del risparmio energetico. I led, oltre a garantire un notevole vantaggio economico, miglioreranno la qualità dell’aria della città.”
Questa prima riqualificazione, il cui costo è stato di un milione e quattrocentomila euro, permetterà infatti di tagliare le emissioni di anidride carbonica di oltre tremila tonnellate in soli dodici mesi.
I 1.600 corpi illuminanti posizionati sul tratto che si estende per circa sei chilometri sono stati solo il primo passo effettuato dall’amministrazione comunale, che mira ad ottimizzare tutti gli impianti cittadini per conseguire un risparmio dell’80% sulla precedente spesa per l’illuminazione pubblica.
I miglioramenti previsti dal Comune non si sono concretizzati nella sola sostituzione di corpi obsoleti, ma anche nella ristrutturazione di impianti storici come quello dei candelabri artistici di Corso Umberto: la società Citelum Groupe EDF ha restaurato 63 lampioni tra via Guglielmo Sanfelice e il “Rettifilo”. Gli operai hanno ricostruito l’anima centrale dei candelabri, realizzando un nuovo sistema di ancoraggio degli stessi al plinto interrato; hanno poi restaurato i lavoratissimi corpi in ghisa e sostituito i punti luce con delle armature ad alta resa illuminotecnica di nuova generazione.
In linea di massima, hanno subito gli stessi procedimenti anche gli impianti insistenti sul parapetto del Lungomare: tra via Partenope, via Nazaro Sauro, via Cesare Consolo e via Acton è stata effettuata una manutenzione su 45 candelabretti a tre bracci con conseguente sostituzione di 135 corpi illuminati.
Anche le 34 lanterne della ringhiera di Palazzo Reale sono state oggetto di interesse dei restauratori, la cui azione è da interpretare come occasione per dare vita ad un’illuminazione scenografica e come espressione della volontà di dare nuova visibilità al complesso architettonico compreso tra via San Carlo e via Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga, visibile da Piazza Trieste e Trento. Da qui la scelta di ricreare una illuminazione “d’altri tempi” con le più moderne tecnologie.
Ad essere valorizzata, inoltre, è stata la facciata della sede centrale della Università degli Studi di Napoli “Federico II” sita in corso Umberto I. Lì le 32 lampade ai vapori di mercurio sono state sostituite da 16 a norma, e la potenza di ciascun corpo illuminante è stato ridotto da 400 a 250 Watt. La bellezza dell’edificio “dei due leoni” è stata esaltata poi attraverso l’uso di proiettori all’avanguardia. Un metodo simile è stato utilizzato per enfatizzare il meraviglioso obelisco di piazza San Domenico Maggiore, dove l’impianto d’illuminazione monumentale ha subito un ammodernamento importante: oggi è possibile ammirare l’opera in tutto il suo splendore anche grazie ai 12 nuovi proiettori.
Infine, hanno subito una vera e propria trasformazione l’impianto in via Giotto e in via Tino da Camaino (dove sono stati installati dei pali di design), quello in via Luigia Sanfelice (attualmente composto da 25 pali rastremati con pastorale artistico e due a doppio pastorale) e quello di viale Gramsci.