Successivamente alla tragedia avvenuta pochi giorni fa nel Casertano, dove una bimba di Macerata Campana, Chiara Mirto (quasi 4 anni), è morta all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” per una grave insufficienza respiratoria, sono stati celebrati i funerali.
Il rito si è svolto nella chiesa di San Marcello Martire, a Caturano, tempio del quartiere di Macerata Campania dove la famiglia Mirto vive. In tanti si sono stretti intorno ai genitori, Antonio Mirto e Teresa Dell’Aquila, e alla sorella maggiore di Chiara, Noemi, di 7 anni.
Anche in questo caso, come nelle recenti tragedie relative alla morte di bambini, la verità potrebbe essere riconducibile a casi di malasanità (il caso della piccola Nicole a Catania, o il caso di Rosa, la bimba di 8 mesi deceduta a Napoli).
Conclusa la messa, fuori sul sagrato, il silenzio è stato infranto solo dal battito di mani, quando, all’uscita della chiesa, si è levata al cielo la bara bianca, preceduta da grappoli di palloncini.
Infine, l’ultimo tragitto verso il cimitero. Restano ancora da capire le cause del decesso della bambina. Mercoledì mattina, al reparto di Medicina legale, è stata eseguita l’autopsia; i risultati non saranno disponibili prima di un mese, ma sembra del tutto screditata l’ipotesi che a stroncare la piccola sia stato un attacco di meningite.
Il personale del reparto di Medicina d’urgenza avrebbe fatto di tutto pur di rianimarla; ogni tentativo, però, si sarebbe rivelato vano. Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Caserta, agli ordini del capitano Andrea Dell’Olio, ma da quanto si apprende la piccola sarebbe giunta in ospedale già in arresto cardiaco, accompagnata dai genitori.
Secondo indiscrezioni la bimba stava male già da giorni, accusando febbre e vomiti, sintomi che il pediatra di famiglia avrebbe associato all’influenza. La corsa in ospedale sarebbe scattata, a quanto si apprende, dopo una crisi convulsiva.
La famiglia ha sporto denuncia contro ignoti; spetterà ora agli inquirenti capire cosa sia realmente successo e se ci sono delle responsabilità e, soprattutto, in capo a chi.
Intanto, il pubblico ministero di turno ha aperto un fascicolo, ha richiesto la cartella clinica e ha disposto il sequestro della salma, sulla quale è stata eseguita l’autopsia.
L’esame fornirà elementi utili a fare luce, e giustizia per la famiglia, sull’ennesima vicenda avvolta nel mistero.