Fernando Alonso non sarà presente sulla griglia di partenza del primo Gran Premio della stagione, quello di Melbourne, in programma il prossimo 15 marzo. Il pilota asturiano non partirà neanche per l’Australia ma resterà nella sua città natale, Oviedo, per riprendersi appieno dall’incidente avvenuto durante l’ultima giornata di test effettuati sul tracciato del Montmelò lo scorso 22 febbraio. L’ex pilota della Ferrari, che è passato al termine della scorsa stagione nel team McLaren-Honda, fu protagonista di un violento urto col muro all’uscita della curva 3 del circuito, impattando prima con la ruota anteriore destra, poi con quella posteriore dello stesso lato, per poi strisciare per circa 15 metri lungo il muro di cemento che delimita la via di fuga. Alonso fu soccorso immediatamente dai commissari a bordo pista e portato di corsa all’Hospital General de Catalunya di Barcellona: fortunatamente il pilota non ha riportato alcun danno, ma è stato tenuto due giorni sotto osservazione. Le prime voci che sono circolate sulle cause dell’incidente facevano riferimento ad un presunto malore che il pilota spagnolo avrebbe accusato all’interno dell’abitacolo, voci prontamente smentite sia dall’agente di Alonso che dalla scuderia stessa, che nei giorni successi si è affrettata a diramare un comunicato su quanto sarebbe avvenuto: “I nostri risultati indicano che l’incidente è stato causato da un’improvvisa raffica di vento, che in quella parte di pista ha colpito anche altri piloti (ad es. Carlos Sainz jr.)…non vi è alcuna prova che indica come possibile causa un guasto meccanico di qualsiasi tipo. Possiamo anche confermare che non è stata assolutamente rilevata alcuna perdita di pressione aerodinamica. Infine, confermiamo che nessuna scarica elettrica e nessuna anomalia si sono verificate nel sistema ERS della vettura, prima, durante e dopo l’incidente.” Nella sua parte conclusiva, infine, il comunicato recita: “I nostri dati mostrano chiaramente che Fernando ha schiacciato il pedale del freno fino al momento del primo impatto, cosa che non sarebbe stata possibile se fosse stato privo di sensi“. Secondo la scuderia di Woking, quindi, l’incidente sarebbe stato causato dal vento, ma secondo alcuni testimoni oculari dell’incidente (un fotografo) ed alcuni piloti (Vettel che seguiva Alonso, Button che ha visto le telemetrie e Rosberg) la spiegazione non sta in piedi e potrebbe esserci qualcos’altro che ha impedito al pilota McLaren di evitare l’impatto.
Negli ultimi giorni ha ripreso piede la teoria della scarica elettrica che avrebbe colpito Alonso: secondo il quotidiano spagnolo “El Pais” ed i colleghi tedeschi della Bild, infatti, Alonso avrebbe avuto una perdita di memoria nella settimana successiva all’incidente. Secondo i giornalisti spagnoli, infatti, subito dopo l’impatto Alonso avrebbe dimenticato gli ultimi 20 anni della sua vita, tornando a vivere una settimana da cittadino qualunque senza sapere di essere uno dei piloti più forti della Formula 1. “Sono Fernando, corro sui kart e vorrei diventare un pilota di Formula 1″, queste sarebbero state le prime parole pronunciate dallo spagnolo ai medici che lo hanno soccorso. Secondo alcuni neurologi è possibile che Alonso sia rimasto folgorato, in quanto una scarica elettrica avrebbe potuto portare ad una parziale perdita della memoria. Il mistero che avvolge questo incidente getta delle ombre sull’operato della scuderia McLaren-Honda, che ha portato la FIA, Federazione Internazionale dell’Automobile, ad aprire un’inchiesta sull’accaduto: la paura per molti è quella che possa esserci qualche difetto strutturale nella vettura che potrebbe mettere a rischio anche Button e Magnussen, attualmente terzo pilota McLaren ed incaricato di sostituire Alonso nel GP di Melbourne.