Continua a tenere banco il botta e risposta mediatico intorno alle ultime e concitate ore di vita di Pino Daniele.
A fornire la sua verità, stavolta, è il cardiologo che aveva in cura il cantautore partenopeo e che proprio non ha digerito le dichiarazioni rilasciate da Amanda Bonini nel corso di un’intervista andata in onda nell’edizione del Tg1 delle 20 di domenica.
“Da molti anni – spiega il dott. Gaspardone – avevo in cura il Sig. Daniele dal punto di vista cardiologico facendo ripetuti interventi percutanei a causa della sua grave patologia coronarica; visitavo periodicamente il Sig. Daniele e frequentemente avevo contatti telefonici con lui ed i familiari in occasione di chiarimenti terapeutici o di variazioni sintomatologiche. Peraltro il Sig.Daniele, considerata la sua familiarità con l’equipe cardiologica dell’Ospedale S. Eugenio, si è recato più volte nel corso di questi anni autonomamente e spontaneamente, anche in mia assenza, presso il pronto soccorso e gli ambulatori dell’Ospedale S. Eugenio”.
E ancora: “Il 31 dicembre 2014, mi trovavo in vacanza nel Trentino e sono stato contattato dal Sig.Daniele che mi riferiva la volontà di sottoporsi a visita di controllo in quanto avvertiva una vaga sintomatologia di carattere intestinale analoga e contestuale a quella avvertita dalla compagna e un vago senso di spossatezza. Si concordava comunque di effettuare una visita di controllo per il pomeriggio del 5 gennaio 2015. Peraltro, mi sentivo tranquillizzato dal vedere la sera stessa il Sig. Daniele esibirsi nel concerto di fine anno a Courmayeur trasmesso in televisione. Successivamente apprendevo che il Sig.Daniele aveva passato serenamente alcuni giorni di vacanza, verosimilmente il 2 e 3 gennaio, presso le terme di Saturnia dove aveva fatto regolarmente e senza alcun sintomo i bagni termali. Apprendevo inoltre che il giorno 4 il Sig. Daniele era stato a pranzo a un ristorante con parte della famiglia senza accusare alcun disturbo evidente. La sera del 4 gennaio – spiega poi Gaspardone raccontando le ultime ore di vita del cantante – venivo contattato dalla Sig.ra Bonini che mi riferiva di alcuni disturbi vaghi riferiti dal Sig. Daniele caratterizzati da senso di stanchezza. Le consigliavo pertanto di controllare la pressione arteriosa sistemica e di distendere il Sig. Daniele, malgrado la pressione fosse nei limiti della normalità e raccomandando di tenermi aggiornato sulle condizioni cliniche. Poco dopo venivo ricontattato dalla Sig.ra Bonini e sentendola preoccupata le consigliavo di chiamare l’ambulanza cosa che è stata fatta. Successivamente venivo ricontatto dalla Sig.ra Bonini che mi comunicava che il Sig. Daniele aveva preso la ferma decisione di recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Eugenio. A quel punto ho avvertito immediatamente il medico di guardia della terapia intensiva cardiologica dell’ospedale S. Eugenio, Dott. Massimo Salsano, dandogli la disposizione di andare immediatamente al pronto soccorso in attesa dell’arrivo del Sig. Daniele, cosa che è stata fatta e facilmente riscontrabile”.
“Essendosi svolti così i fatti – aggiunge il cardiologo – appare del tutto evidente che le dichiarazioni rilasciate dalla Sig.ra Bonini non corrispondono nella maniera più assoluta alla realtà dei fatti, in quanto se le condizioni del Sig. Daniele fossero state così allarmanti da giorni non avrebbe potuto esibirsi nel concerto di capodanno, andare alle Terme di Saturnia in vacanza, nè pranzare al ristorante il giorno stesso del decesso; non corrisponde nemmeno alla realtà la sua dichiarazione che presso il pronto soccorso del San Eugenio non ci fosse nessuno ad accogliere il suo arrivo in quanto – conclude Gaspardone – io stesso ho provveduto ad allertare l’equipe cardiologica che effettivamente e prontamente si faceva trovare al pronto soccorso”.
Seppur siano trascorsi più di due mesi dalla morte di Pino Daniele, troppi enigmi irrisolti aleggiano ancora intorno alle sue ultime ore di vita.
Intorno a quel cuore, malato e cagionevole, e su quella vita che aveva meticolosamente e gelosamente avvolto in un velo di intransigente riservo.
Se Pino potesse essere interpellato, come commenterebbe questa querelle mediatica che sembra non voler abbracciare la parola fine?