La semplice osservazione della realtà, evidenzia come gli adulti non si suddividano solamente in genitori, insegnanti, educatori e legislatori, ovvero in figure qualificate che si pongono in un rapporto educativo in riferimento ai giovani e al loro sviluppo psicosessuale, ma vi è un intero mondo, o meglio interi mondi, che vivono e prosperano intorno al sesso.
Ci si riferisce a quelle professioni che non trattano della sessualità dal punto di vista educativo, bensì utilizzano il sesso a scopo puramente commerciale, disinteressandosi così delle conseguenze che possono avere su soggetti la cui personalità è in fase di crescita e di formazione.
Vi è un fiume, anzi un oceano di messaggi espliciti sulla sessualità che raggiungono in ogni attimo della giornata bambini e adolescenti. Questi messaggi provengono dai mondi della pubblicità, della pornografia e della prostituzione. Con questi mondi i giovani entrano direttamente o indirettamente quotidianamente in contatto.
La pubblicità, la pornografia e la prostituzione, rappresentano tre realtà contigue per alcuni versi, ma lontanissime per altri. Basti pensare al loro rapporto con la legge: perfettamente legale la pubblicità, ai limiti tra il legale e l’illegale la pornografia, molto più sbilanciata nel territorio dell’illegalità la prostituzione.
Non a caso vi è una vera e propria esplosione di video che ritraggono giovani, spesso minorenni, durante rapporti sessuali. Ne abbiamo sentito parlare più volte, filmati che mostrano rapporti sessuali diventati poi un cult su internet e soprattutto nel paese di provenienza.
Video che immortalano fidanzatini giovanissimi, appartati in un posteggio del centro commerciale e ripresi da una telecamera di sicurezza, dove alcuni sorveglianti direttamente dalla cabina di regia, guardano curiosi i ragazzini intenti a scambiarsi effusioni fino all’atto sessuale – che dura una manciata di secondi – e riprendono la scena con uno smartphone. Questo uno degli episodi ampiamente esplicativo del fenomeno in crescita, accaduto a Palermo.
Il video, decisamente amatoriale, salta di social in social, di smartphone in smartphone, come volevasi dimostrare.
Solo qualche giorno fa, l’ennesima notizia: La vicenda ha visto coinvolta una minore sedicenne, ripresa a sua insaputa nel bagno di una nota discoteca di Torino mentre intratteneva un rapporto sessuale, registrato tramite smartphone da soggetti ancora in corso di identificazione.
Dopo aver ottenuto il video in questione, lo hanno condiviso e diffuso tramite i loro profili Facebook, rendendolo così disponibile ad oltre 3000 “amici”. Si è pertanto innescata una vera e propria gara alla pubblicazione di commenti, perlopiù osceni e diffamatori nei confronti dell’adolescente che non solo viene pubblicamente indicata con nome, cognome e fotografie estrapolate dal suo profilo facebook,ma diviene oggetto del “gioco dell’indovina chi è “ in una caccia morbosamente organizzata sul predetto social network dove è stata altresì aperta una pagina intitolata “i bagni di..” riportando il nome del noto locale.
i giovanissimi sono costantemente assenti sui fronti che più contano: quelli delle decisioni politiche, delle scelte, degli investimenti, delle tutele reali.
Solo ascoltandoli e comprendendone i vissuti è possibile capire il reale impatto che alcune condizioni di vita hanno sul loro benessere psicofisico, ipotizzando e proponendo soluzioni concrete alle specifiche difficoltà che incontrano, ma anche valorizzandone risorse e capacità.
Così come si insegna ad usare il telecomando contro programmi televisivi poco educativi, ugualmente si può educare all’uso corretto del proprio corpo e della propria sessualità.
L’educazione alla sessualità deve essere formazione alla cultura dei sentimenti e al senso di responsabilità; ossia l’intento è la costruzione dell’identità e delle persona attraverso il confronto sano e sereno con l’altro. Il sesso è una modalità privilegiata di relazionarsi, unita all’affettività, e la sessualità è sana quando è, o tende ad essere spontanea, rispettosa verso il proprio e altrui corpo, responsabile.
Mancanza di valori, di morale, di pudore, sommato al cattivo utilizzo del web e dei social network, evidenziano un assoluta distorsione della realtà per gli adolescenti di oggi.