Tutto parte e nasce da un hashtag, in pieno rispetto delle “nuove regole della comunicazione”, ma stavolta, il cancelletto vene chiamato in causa per supportare un gesto di solidarietà che ha trovato anche palpabile riscontro nel mondo reale.
L’hashtag in questione è #iostoconNadia e la Nadia in questione è la Verdile: la giornalista vittima di minacce per il suo impegno nella difesa della Reggia di Carditello.
Partendo da quello slogan virtuale, l’Associazione dei Giornalisti casertani Trenta Righe ha organizzato per ieri mattina, 1 marzo, in piazza Dante a Caserta, una manifestazione di vicinanza e sensibilizzazione in difesa dell’amica e collega giornalista, protagonista delle suddette “attenzioni particolari.”
“C’è la necessità – hanno spiegato i giornalisti di Trenta Righe – di tenere alta l’attenzione. Il giorno dopo le minacce è giunta la solidarietà di tutti ma il rischio è che, come spesso accade, tutto finisca poi nel dimenticatoio. Riteniamo invece grave e inaccettabile quello che è accaduto a Nadia. Con la nostra collega è minacciata la nostra professione, il nostro diritto ad esercitare il mestiere complicato e appassionato di giornalisti. Perciò saremo tutti in piazza in difesa di Nadia e in difesa della libertà di stampa, per dire #iostoconNadia, io non mi taccio, noi non tacciamo e non ci fermiamo”.
In piazza è sceso anche l’ex ministro Massimo Bray, anch’egli destinatario delle analoghe minacce di morte. Qualcuno, probabilmente, non ha gradito il fatto che il ministro ha impedito la vendita all’asta ai privati della Reggia di Carditello, riacquistandola per conto dello Stato.
Centinaia di persone si sono ritrovate in piazza, ieri, nella prima, tiepida domenica di marzo, per testimoniare la propria vicinanza e solidarietà all’ex ministro della Cultura, Massimo Bray, e alla collaboratrice del “Mattino”, la cronista Nadia Verdile che ha raccontato con puntigliosa dovizia di particolari tutte le vicende della “piccola reggia” di San Tammaro. Proprio l’impegno per Carditello è poi finito in un suo libro dedicato alla struttura casertana, salvata dal degrado ed oggi oggetto di lavori di ristrutturazione, pur in attesa di una destinazione definita e concreta. Istituzioni, giornalisti, politici e semplici cittadini hanno espresso la solidarietà a Bray e Verdile, che hanno ringraziato la gente presente confermando il proprio impegno per continuare quella che è stata definita una “battaglia civile”.