“La malnutrizione è corresponsabile – a livello globale – di oltre 3 milioni (45%) di tutte le morti infantili sotto i 5 anni, che nel 2012 sono state 6,6 milioni. Un bambino su quattro sotto i 5 anni, complessivamente 165 milioni, soffre di malnutrizione cronica, presenta quindi un ritardo della crescita. I bambini affetti da malnutrizione hanno 9 volte più probabilità di morire rispetto a quelli ben nutriti” ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera.
Dati, statistiche ed affermazioni che siamo più abituati ad associare a realtà, a mondi idealmente e geograficamente distanti dalle nostre vite e dai nostri giorni.
Invece, la cronaca contemporanea, consegna una notizia che sfata questa convinzione.
Una neonata è stata trovata morta nella sua culla, nell’abitazione familiare di Milano, a nove mesi pesava solo 6 chilogrammi ed il rapporto tra il suo peso e la sua altezza era di ben 5% al di sotto della media.
I suoi genitori sono attualmente indagati per maltrattamento aggravato. L’autopsia sul corpo della piccola, disposta dal PM Cristian Barilli, sarà utile a stabilire le cause del precoce decesso: dai primi rilievi effettuati è emerso che la bambina non è stata percossa, ma riporta segni che fanno pensare a piaghe da decubito e malnutrizione.
Gli inquirenti hanno dichiarato che l’abitazione di Via Severoli, dove si è consumata la tragedia, versa in uno stato di degrado generale: i coniugi, in gravi difficoltà economiche, sono entrambi disoccupati e si avvalgono dell’aiuto dei familiari per il loro sostentamento. Nell’appartamento non sono stati trovati alimenti adatti ad una neonata, ma i genitori continuano a dichiararsi non responsabili per la faccenda: secondo il racconto dei due, la bambina era stata messa a letto come tutte le altre sere e quando la coppia si era accorta che la figlia aveva smesso di respirare ha allertato subito il 118.
Si stima che la piccola sia morta tra le due e le tre ore prima dell’arrivo dei soccorsi ed ora si aspetta l’esito dell‘esame del medico legale: secondo le forze dell’ordine solo questo può escludere definitivamente l’ipotesi di una morte violenta.