Fa molto discutere il progetto che prevede l’inaugurazione di 70 appartamenti, svariati negozi ed addirittura un parcheggio nel comune di Sant’Agnello, una splendida località della Costiera Sorrentina.
A scatenare le polemiche il fatto che la costruzione è prevista in un’area che adesso ospita un incantevole agrumeto nel quale crescono alberi di limoni, arance e mandarini: la massiccia cementificazione riguarderebbe una superficie di oltre cinquemila metri quadrati.
Il piano della Saec sarebbe volto a garantire un alloggio a persone e famiglie svantaggiate, che non possono permettersi di comprare un appartamento nel libero mercato odierno: le case, di una grandezza media di 70 metri quadri, non supereranno il prezzo di vendita di 2.500 euro al metro quadro e saranno disponibili solo per famiglie che non superano il reddito di 50mila euro lordi annui (35mila se lavora un solo membro del nucleo familiare). Inoltre il 10% delle costruzioni sarà destinato ad esponenti delle forze dell’ordine.
WWF , “Italia Nostra” e città Metropolitana di Napoli, si sono mostrate decisamente contrarie all’apertura dei cantieri: il progetto edilizio, che deturperebbe le bellezze paesaggistiche del luogo, cozza con il piano urbanistico territoriale della penisola amalfitana e sorrentina.
Gli oppositori si domandano come sia possibile che il titolare della Saec Antonio Elefante, nei panni di assessore di Vico Equense si sia battuto per la demolizione dell’ecomostro di Alimuri e poi abbia deciso di sfregiare Sant’Agnello: il Comune asserisce però che la zona nella quale sarà attuato il progetto di urbanizzazione è classificata dal piano regolatore come C2, ovvero destinata ad espansione edilizia.
Massimo Maresca, presidente regionale di “Italia Nostra” annuncia di voler ricorrere alla Corte Europea: secondo lui l’housing sociale sarebbe solo una “scusa per continuare a cementificare il territorio a beneficio di pochi e a svantaggio del futuro della costiera”