Isernia – E’ stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Isernia un bidello residente in un comune della stessa provincia, accusato di pedofilia.
L’uomo, 65enne incensurato, è adesso agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata su minori. Spiava i bambini dal buco della serratura, mentre erano in bagno. E purtroppo talvolta andava anche oltre, palpeggiandoli, facendo passare tutto come una casualità.
Teatro degli orrendi atti di violenza dell’uomo, una scuola media, dove il bidello presta servizio da diversi anni.
Il Procuratore Paolo Albano ha spiegato :«Determinante è stata la collaborazione del dirigente scolastico e del corpo docente. A loro i bambini hanno confidato cosa quell’uomo faceva a scuola». Il procuratore non ha precisato il numero dei bambini coinvolti: «Sono tanti – ha detto Albano – alcuni spiati dalla serratura delle porte dei bagni, altri palpeggiati, ad altri ancora l’uomo faceva delle proposte».
L’uomo chiedeva prestazioni sessuali promettendo in cambio 20/30 euro o ricariche telefoniche. Il bidello avvicinava maschi e femmine soprattutto quando uscivano dall’aula per andare in bagno.
I casi accertati – si apprende in Procura – sono quattro, ma secondo gli investigatori molti altri ragazzini non hanno parlato per vergogna. «Le testimonianze dei quattro – ha detto il procuratore Paolo Albano – sono state raccolte in caserma alla presenza di un genitore e di uno psicologo per aiutare il superamento del trauma». Il bidello è originario di Napoli, ma da tempo si era trasferito nella provincia di Isernia. Le indagini sono cominciate nei primi mesi dell’anno scolastico, partite in seguito alle segnalazioni da parte delle insegnanti e dei genitori delle presunte vittime alla direttrice dell’istituto, la quale si è rivolta alle forze dell’ordine.
Non è stato semplice, di certo, per gli uomini dell’arma rompere quel silenzio omertoso e colmo di vergogna costruito intorno alla vicenda. Ma successivamente alle deposizioni della direttrice, di genitori, insegnanti, e degli stessi minori, il pubblico ministero Federico Scioli ha chiesto l’applicazione della misura cautelare, insieme al giudice per le indagini preliminari, Elena Quaranta, che ha disposto gli arresti domiciliari.
La pedofilia, così come ogni altra forma di violenza sui minori,non è un fatto di oggi, nè un male esclusivo della nostra società, ciò nonostante continuiamo a riconoscerne l’esistenza solo nel momento in cui un fatto viene denunciato e fa notizia.
I casi di violenza sui minori sono i più difficili da conoscere perché raramente vengono denunciati per svariati motivi: la giovinezza, l’inesperienza, la vergogna della vittima stessa, l’ignoranza, la paura.
Proprio per questo, per combattere i mostri che operano violenze sugli altri, dovremmo innanzi tutto educare gli individui ad esternare, parlare e raccontare anche le cose più difficili.