Un giovedì calcistico, intenso di contenuti, calcistici e non solo.
Verdetti importanti per le squadre italiane, in chiave passaggio-turno, alle quali, poche ore fa, i sorteggi hanno anche notificato il nome dell’avversario che affronteranno il 12 e 19 marzo. Ci sarà il derby Fiorentina-Roma, il Napoli pesca la Dinamo Mosca, il Torino lo Zenit San Pietroburgo e l’Inter il Wolfsburg.
Mentre, fuori dagli stadi e sugli spalti ha senza dubbio vinto – con l’auspicio che non passi, però, il turno – la violenza e tutto quello che idealmente e materialmente non dovrebbe mai essere associato alla parola e al concetto di “tifo”.
I tifosi del Trabzonspor a Napoli, sono stati vittime, in diverse zone e frangenti, di aggressioni da parte dei supporter azzurri. A Fuorigrotta, poco distante dal San Paolo, un tifoso è stato aggredito con una cintura borchiata. Ad ora di pranzo, invece, un altro è stato colpito da due uomini in scooter, mentre era a bordo di un minivan sul lungomare Caracciolo. Nel pomeriggio, infine, cinque tifosi turchi sono stati aggrediti da un gruppo di sei napoletani a piazza San Pietro a Majella.
Un tifoso del Tottenham è stato arrestato a Firenze, mentre stava entrando allo stadio Franchi. Il giovane è stato bloccato dopo aver sferrato un pugno a un agente che lo stava perquisendo.
Sulla scia dell’episodio che ha contraddistinto il match di andata, messaggi d’amore e solidarietà “anti-discriminazione territoriale” per i tifosi del Napoli sono stati, invece, i grandi protagonisti del match di San Siro tra Inter e Celtic.
Senza dubbio, l’episodio che maggiormente ha catturato l’attenzione collettiva è quello che ha contraddistinto il turbolento match tra Feyenoord e Roma, disputato in un clima alquanto teso e non solo in virtù degli incresciosi episodi che hanno negativamente contraddistinto la gara di andata.
Una banana gonfiabile è stata lanciata al 38’ del primo tempo contro il giocatore giallorosso Gervinho. Il quarto uomo l’ha immediatamente rimossa e l’arbitro si è diretto verso le panchine delle due squadre intimando lo stop del match qualora si dovessero ripetere altri episodi di razzismo.
Un gesto che ha indignato e sconcertato molte personalità del mondo del calcio e non solo.
Un “vecchio” gesto che torna alla ribalta, depauperando, ancora una volta, il calcio della sua strettamente tecnica essenza e svilisce il tormentato tentativo perseguito da questo sport di farsi carico di valori etici e morali dall’elevato e pregevole contenuto educativo.
Un gesto che ha generato commenti duri e rabbiosi e che non è andato giù al compagno di squadra dell’ivoriano, Radja Nainggolan. Il centrocampista della Roma, attraverso Twitter, ha sottolineato che l’episodio avvenuto allo stadio De Kuip oltre ad essere di matrice razzista è anche piuttosto stupido. “Avere 5 giocatori di colore in squadra e riuscire a tirare una banana agli avversari? Ignoranza pura! #Notoracism solo ignoranti” il primo cinguettio, poi modificato in “Avere dei giocatori di colore in squadra e peccare di razzismo… #notoracism ignoranza pura!“.
#notoracism : l’hastagh lanciato dalla UEFA nell’ambito delle competizioni europee, supportato anche attraverso campagne progresso e varie iniziative, probabilmente e che, forse, non ha mai realmente valicato i cancelli d’ingresso degli stadi europei.
È bello sottolineare, però, “la speranza” insita nell’autentico gemellaggio intrecciato tra i tifosi del Torino e quelli dell’Athletic a Bilbao. Più che una partita, una festa all’insegna del calcio. Quel calcio concepito e percepito come mero e genuino divertimento: così com’è e come dovrebbe sempre essere, ma come, troppo di rado, accade nella realtà.