Aurelio Gianfreda, consigliere della regione Puglia dei Democratici Autonomi ed ex sindaco di Poggiardo è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione per detenzione e condivisione di materiale pedopornografico.
Ad emettere la sentenza il gup del Tribunale di Lecce, Annalisa De Benedictis: l’inchiesta andava avanti dal 2011, quando aveva preso il via su input della Procura di Trento.
Il PC del politico conteneva migliaia di immagini pornografiche cui protagonisti erano bambini, e numerosi video di rapporti sessuali con minorenni. A sua difesa, Gianfreda dichiarò che il computer- installato nel suo ufficio- poteva essere usato da più persone: il suo collaboratore personale Damiano Gravante fu anche egli indagato, e nel 2013 patteggiò 8 mesi di reclusione
Cade invece l’accusa di produzione di pedopornografia: è stato dimostrato che la ragazza ritratta nuda in più foto presenti nella memoria della macchina fotografica del consigliere è maggiorenne.
Gli avvocati difensori dell’ex primo cittadino ricorreranno in Appello per far sì che l’imputato abbia modo di dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Il binomio uomini politici-pedopornografia sembra non essere nuovo: una settimana fa il sindaco di Rofrano, provincia di Salerno, fu arrestato per la detenzione di immagini hard di minori, scoperte nel corso di un inchiesta su una truffa contabile. Tuttavia Nicola Cammarano dopo 24 ore di detenzione presso il carcere di Vallo della Lucania è stato scarcerato: il gip ha decretato che non c’è esigenza cautelare.